lunedì 15 dicembre 2008

Tempi e obiettivi della diplomazia del clima

I binari principali sui quali la conferenza delle Nazioni Unite svoltasi a Poznan ha lavorato, scrivendo l'agenda dei prossimi 12 mesi in vista della conferenza sul clima a Copenaghen

I TEMPI. I Paesi firmatari della Convenzione dell'Onu sui cambiamenti climatici (Unfccc) si ritroveranno il prossimo marzo per discutere di un documento di lavoro, sintesi delle proposte avanzate sugli obiettivi e i mezzi per ridurre l'effetto serra. Il testo negoziale dovrà essere steso entro giugno. È questo, secondo gli osservatori, uno dei passaggio chiave. L'impegno di un lavoro preliminare "forte" servirà da garanzia per arrivare a dicembre nelle condizioni per un accordo pragmatico. Questo testo potrebbe diventare il Protocollo di Copenaghen. Quattro sessioni di negoziati sono già previste nel 2009. Il segretario generale dell'Onu Ban-Ki moon potrebbe convocare un vertice dei capi di Stato sul clima in settembre a New York, e l'Unione Europea ha suggerito una riunione ministeriale in autunno, per un incontro con la nuova amministrazione Usa.

IMPEGNI SULLE EMISSIONI. I Paesi industrializzati firmatari del Protocollo di Kyoto (tutti tranne gli Usa), del quale i primi impegni scadono nel 2012, sono pronti a riprendere obiettivi di riduzione delle loro emissioni inquinanti. Sono pronti a considerare una riduzione tra -20% e -40% nel 2020 rispetto al 1990. I Paesi interessati dovranno comunicare i loro rispettivi impegni prima della primavera del 2009.
I FINANZIAMENTI. È stato trovato un accordo per dare temporaneamente accesso diretto ai Paesi in via di sviluppo al Fondo di adattamento, cui scopo è aiutare i Paesi più poveri a fronteggiare l'impatti del riscaldamento globale. Le somme disponibili restano però derisorie (gli attuali 50 milioni di dollari circa diventeranno 300/400 entro il 2012) se paragonate alle necessità annuali, valutate in decine, se non centinaia di miliardi di dollari. L'incapacità della conferenza di aumentare le fonti di finanziamento ha causato un forte risentimento dei Paesi del Sud del mondo.
FORESTE. Da ora in poi saranno calcolati gli sforzi di lotta contro la deforestazione e il degrado e a favore del mantenimento di foreste e piantagioni. La conferenza ha dato il suo accordo a studi di metodologia, che permettano di stabilire scenari di riferimento per poter rendere questi sforzi misurabili e comparabili.

fonte: lanuovaecologia.it

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