Tonnellate di rifiuti speciali sversati nelle campagne del napoletano e del casertano e poi dati alle fiamme. Il Noe ha eseguito 20 ordinanze di custodia sequestrando 7 impianti e 8 autocarri
Caserta, veleni nell'impianto per l'alluminio
Questa mattina, il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri di Napoli ha concluso, con l’esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare, 7 sequestri di impianti produttivi e 8 autocarri, una complessa attività di indagine che ha consentito di sgominare un agguerrito sodalizio criminale.
STRACCI ILLEGALI. Da anni il gruppo aveva organizzato un enorme traffico illecito di rifiuti speciali costituiti da indumenti edaccessori post-consumo (scarpe, plastiche etc.), i cui scarti venivano poi abbandonati e dati alle fiamme nella campagne del napoletano e del casertano, cospargendo il suolo di sostanze pericolose, e liberando nell’atmosfera sostanze altamente nocive quali diossine e furani.
FUOCO ALLE BALLE. I rifiuti, trasportati in balle del peso di circa 200/250kg cadauna, venivano prelevati senza alcuna autorizzazione e con l’uso di numerosi autocarri, presso più società, per essere poi abbandonati e dati alle fiamme nelle campagne o nelle immediate adiacenze delle strade di grande comunicazione che attraversano i comuni di Afragola, Arzano, Caivano, Marigliano etc. Prima di operare il trasporto finale verso le località di smaltimento illecito, le balle di indumenti venivano stoccate in vari luoghi più volte sottoposti a sequestro.
CAMION E STAFFETTE. Nel luogo di stoccaggio temporaneo, le balle venivano depositate e poi sistemate su autocarri, che nottetempo (con l’ausilio di “staffette”, con il compito di informare dell’eventuale presenza di forze di polizia) venivano utilizzati per lo smaltimento illecito. Questo modus operandi si protraeva da diversi anni, nonostante i frequenti sequestri di automezzi e aree di stoccaggio di balle di indumenti usati, operati dal Noe di Napoli. I rifiuti sversati nelle campagne e dati alle fiamme ammontano a decine di migliaia di tonnellate.
COMMERCIANTI TRAFFICANTI. Nel sodalizio criminale rientrano a pieno titolo i rappresentanti delle ditte presso cui l’organizzazione prelevava le balle di rifiuti tessili. Questi soggetti concorrono quindi a pieno titolo nel traffico illecito di rifiuti. Tutte le società presso cui il Noe ha svolto accertamenti, pur avendo una semplice licenza di commercio, ricevevano indumenti post consumo e accessori non trattati (quindi rifiuti); effettuavano una selezione degli stessi e producevano quindi un ulteriore rifiuto che, al fine di mantenere una parvenza di legalità, doveva essere smaltito in maniera illecita e quindi “a nero”, rivolgendosi a trafficanti senza scrupoli e risparmiando ingenti somme sullo smaltimento.
NUBI DI VELENO. Il fenomeno degli sversamenti di rifiuti seguiti da incendi ha dato origine all’appellativo tristemente noto alla cronaca di “terra dei fuochi”, coniato da Legambiente e ormai d'uso comune, per individuare quell’area a ridosso delle province di Napoli e Caserta nelle quali è possibile assistere all’impressionante spettacolo di nubi di fumo tossico che, puntualmente, tutte le sere si elevano in cielo ad inquinare l’atmosfera. La conseguenza ulteriore è un ancor più grave inquinamento permanente dei terreni e delle falde acquifere: l’incendio infatti non riguarda solo le stoffe, ma anche le plastiche e le colle con le quali sono fabbricate le scarpe.
fonte: lanuovaecologia.it
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