All’inizio di luglio, la Fnab ha organizzato un momento di confronto tra le realtà biologiche europee con l’obiettivo di definire una linea comune da adottare sul tavolo delle trattative per nuove politiche agricole comunitarie. Il Pac si occupa marginalmente del settore biologico; nonostante le potenzialità del settore, manca il sostegno, mancano le materie prime e, in alcuni paesi, si registra addirittura un regresso; il sostegno al biologico deriva principalmente da norme locali ( regionali e nazionali) spesso sviluppate indipendentemente dalle politiche comunitarie; esistono contraddizioni palesi tra gli obiettivi di produzione del Pac e le politiche di sostenibilità ambientale promosse, tra gli obiettivi di sicurezza alimentare e le necessità del mercato.
Contraddizione rese ancor più evidente dalla lentezza dell’ Action Plan for Organic Food & Farming (2004), così come di certi regolamenti ambigui e certe aperture, per esempio agli ogm.
Sono questi i principali fatti accertati nel corso dell’incontro seminariale di Lille, organizzato dalla FNAB, la federazione nazionale francese per il biologico. Un incontro che ha visto confrontarsi i produttori e le diverse anime europee del biologiche, strette nell’esigenza di creare un fronte comune e compatto per il bene dell’intero settore.
Dal dibattito iniziato in Francia si stanno ora definendo delle linee che dovranno essere recepite dal nuovo Pac, tra le quali, la necessità di citare l’esempio dell’agricoltura biologica come metodo per raggiungere gli obiettivi delle sfide dichiarate a salvaguardia delle biodiversità, dell’energia rinnovabile, dei cambiamenti climatici e della crisi idrica; la necessità di riconoscere il valore sociale ed ambientale dell’agricoltura biologica; l’esigenza di rivendicare la bontà, in materia di sostenibilità ambientale, dell’agricoltura biologica e l’accordo sugli obiettivi dichiarati dal Pac.
L’agricoltura della Ue, secondo le intenzioni del settore biologico dovrebbe avere come obiettivo: la sostenibilità, la sicurezza alimentare, la nutrizione come fattore di salute per i consumatori, lo sviluppo rurale e la vitalità del territorio, creare posti di lavori, uno scarto ridotto tra produzione e consumo, un collegamento tra zone urbane ed il territorio circostante, vantaggi ambientali come acqua, biodiversità e panorama, la creazione di un mercato solido e multifunzionale.
fonte: greenplanet.net
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giovedì 17 luglio 2008
AGRICOLTURA BIOLOGICA. IL SEMINARIO DI LILLE
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