RESPONSABILITÀ - Il premier ha ringraziato il sottosegretario Guido Bertolaso, che ha illustrato ai ministri le linee del piano, e «tutti coloro che hanno lavorato alla fine dell'emergenza», compreso il ministro all'Ambiente Prestigiacomo che definisce «gracile e dolce all'apparenza, ma con un carattere di ferro». Berlusconi assicura che il governo indagherà sulle responsabilità: «Non sono ancora chiare le cause della grave situazione che abbiamo trovato, ma si potevano e si dovevano evitare: sono responsabilità che andremo a investigare». Delle 50mila tonnellate che occupavano le strade di Napoli e della Campania ne restano 2mila di rifiuti pericolosi, che saranno smaltiti entro fine mese: «È finita la fase drammatica dell'emergenza, ma ora comincia un'altra fase che è sempre di emergenza e che prevede la messa a regime di tutto il sistema dei rifiuti con la realizzazione dei termovalorizzatori. I tempi per uscire dall'emergenza sono previsti in tre anni, ma noi speriamo di farcela in due» ha detto Berlusconi. E ancora: «Tokyo è una città di oltre 13 milioni di abitanti, dove non si vede neppure un mozzicone di sigaretta. Dobbiamo seguire questo esempio. Da Napoli deve partire una campagna per città più ordinate e pulite».
TASSE - Berlusconi ha parlato anche di temi diversi e ha messo l'accento sulla questione economica. Uno dei problemi centrali del paese - ha detto - è «ridurre assolutamente il debito pubblico». E l'Italia «lo farà attraverso la dimunizione di spese, privilegi e sprechi». Ovvero, garantisce, «non ci sarà nessuna imposta che aumenterà». E precisamente: «Se gli italiani ci sosterranno, potremo arrivare in 5 anni a portare la pressione fiscale complessiva sotto il 40%». In più, annuncia il premier, sempre per far fronte alla diminuzione di spese, «in tutti i ministeri stiamo iniziando a fare delle due diligence per individuare gli sprechi e mettere fine alle inefficienze». Il margine c'è, «visto che spendiamo per lo Stato il 50% in più di quello che spendono i tedeschi». Il premier ha trovato anche il tempo per una battuta: «Arrivando qui un gruppo di signore mi ha accolto dicendo: Silvio santo subito. Accetto il 'santo', ma non sono d'accordo sul subito».
IL CDM - All'incontro non hanno partecipato Bossi, Calderoli e Zaia che hanno giustificato l'assenza per impegni precedentemente concordati. Per la Lega era presente solo Maroni. Un non-problema, spiega il premier: «Bossi mi ha telefonato per congratularsi per la riuscita dell’operazione» e Maroni «ha dato tutto il sostegno possibile». Il premier ha poi annunciato per il mese di agosto una grande campagna per «l'educazione civica di base» alla raccolta differenziata, con l'arrivo in Campania «di migliaia di volontari da tutta Italia» e il sostegno della Chiesa.
ACCORDO - Sempre venerdì è stato firmato un accordo di programma strategico tra governo e regione Campania. Un testo finalizzato alla realizzazione di interventi di compensazione ambientale e bonifica nei 37 Comuni interessati da discariche, impianti di termovalorizzazione, siti per lo stoccaggio provvisorio delle ecoballe, impianti per la produzione di combustibile da rifiuti e impianti dismessi per la gestione dei rifiuti. L'accordo prevede uno stanziamento complessivo di 526 milioni di euro, la cui copertura viene cofinanziata dal ministero dell'Ambiente e dalla regione. È stato definito un ordine di priorità: in primo luogo la rimozione degli abbandoni incontrollati di rifiuti, poi la messa in sicurezza e bonifica di vecchie discariche, quindi la bonifica di siti inquinati, il potenziamento delle strutture relative al ciclo delle acque reflue e infine la riqualificazione ambientale. Per ciascun Comune è prevista la successiva definizione di uno specifico «accordo operativo».
PROTESTA - Intanto non si fermano le proteste dei cittadini campani. Un gruppo di manifestanti dei comitati contro l'apertura della discarica di Chiaiano ha occupato l'autostrada A3 Napoli-Salerno, procedendo a passo d'uomo in direzione di Salerno con circa 50 auto. Forti disagi al traffico fino al termine della manifestazione, in serata. Era presente anche il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta: «Mi sembra giusto continuare la protesta per sostenere le ragioni della gente per bene di Chiaiano e Marano che vuole sopravvivere, non morire. Berlusconi dimentica la devastazione ambientale che può provocare la discarica di Chiaiano e anche l'ipotesi di un inceneritore a Scampia, che rappresenterebbe l'ecatombe del quartiere».
fonte: corriere.it
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