Chiude in forte ribasso la borsa di Tokyo. L'indice Nikkei, al termine delle contrattazioni, ha registrato un calo del 2 per cento, a quota 12.754, a conferma di una giornata debole, nella quale, a metà seduta, era già "sotto" dell'1,48 per cento. Una seduta che ha quindi subito l'onda lunga dell'andamento negativo di Wall Street, che ha reagito male al piano governativo per il salvataggio di Fannie e Fred.
Vanno anche peggio le altre piazze asiatiche, tutte vicine alla chiusura: Hong Kong perde il 3,23 per cento, Seul il 3,16 per cento, Jakarta l'1,17 per cento, Kuala Lumpur lo 0,55 per cento, Bangkok il 2,06 per cento e Taiwan addirittura il 4,51 per cento.
I timori per la tenuta del sistema finanziario americano si fanno sentire anche in Italia e nel resto d'Europa. Apertura al ribasso a Milano, dove l'indice Mibtel ha iniziato le contrattazioni in calo dello 0,86 per cento, a 21.199 punti, lo S&P/Mib perde lo 0,90 per cento a 27.498 punti, mentre l'All Stars cede lo 0,78 per cento a 11.377 punti. L'indice Ftse 100 a Londra registra una flessione dello 0,97 per cento a 5.251 punti, il Dax 30 di Francoforte perde lo 0,61 per cento a quota 6126,26 e il Cac 40 di Parigi cede l'1,31% a 4.088,36 punti. Gli occhi sono puntati oggi sull'audizione che il presidente della banca centrale americana, Ben Bernanke, terrà al Congresso.
Sul fronte delle valute, la crisi americana indebolisce ulteriormente il dollaro. Spinto dalla speculazione che prende di mira i mercati Usa a seguito della nuova fase critica accusata dal sistema finanziario, l'euro torna sopra quota 1,60 per la prima volta dal 23 aprile. L'accelerazione della divisa unica europea è molto forte, se paragonata alla rilevazione ufficiale di ieri della Bce (1,5847), e trova conforto anche nella fermezza dei corsi petroliferi (sfavorevole al dollaro) e in acquisti tecnici.
fonte: repubblica.it
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martedì 15 luglio 2008
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