URSO, «NEGOZIATO FALLITO NEL PACIFICO» - Ora il mancato accordo sui capitoli chiave del cosiddetto Doha Round sull'agricoltura e i beni industriali potrebbe ritardare qualsiasi intesa finale sulla liberalizzazione del commercio per diversi altri anni. «L'Europa ha però tutte le carte in regola avendo concesso molto su questo campo, tutto quello che era possibile - sottolinea Urso -. Infatti sono altri a lanciarsi reciprocamente le accuse: Stati Uniti, Cina e India, Asia ed America». Urso difende il ruolo svolto dall'Italia nelle trattative. «Il negoziato è fallito nel Pacifico, non certo nel Mediterraneo - dice -. L'Italia ha svolto una parte attiva, da protagonista, nel difendere i propri interessi ma anche nel determinare l'iniziativa europea con un'azione continua insieme ai partner affinchè ci fossero più aperture, meno barriere e meno ostacoli al commercio e allo sviluppo, soprattutto a favore dei Paesi meno sviluppati». «Forse anche i paesi emergenti avrebbero dovuto fare di più», conclude amaro il sottosegretario.
ZAIA, «NESSUN ACCORDO È MEGLIO DI UN CATTIVO ACCORDO» - Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia prende atto del fallimento di una trattativa «in cui si è provato in tutti i modi a penalizzare il sistema agricolo italiano e più in generale quello europeo». «L'esclusione dei prodotti di Indicazione geografica protetta - sottolinea il ministro - avrebbe però provocato conseguenze drammatiche per tutto il comparto». Il ministro è sicuro: «se l'accordo fosse passato, così penalizzando i nostri prodotti, sarebbe passato anche un principio di penalizzazione per il mondo dei consumatori».
COLDIRETTI, «PERSA OCCASIONE PER COMMERCIO PIÙ TRASPARENTE» - Per la Coldiretti è stata persa «un'importante occasione per assicurare maggiore trasparenza nel commercio dei prodotti agricoli ed alimentari a livello internazionale con regole di concorrenza leali». Con la riforma della politica agricola, l'Unione Europea - conclude la Coldiretti - ha dimostrato di avere le carte in regola per arrivare ad una conclusione positiva del negoziato che ha visto un importante impegno nazionale per la tutela delle indicazioni geografiche dalle falsificazioni e dalle imitazionii ed anche per la salvaguardia delle nostre produzioni agricole ed alimentari.
fonte: corriere.it
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