Non si placa la protesta per la mancata raccolta dei rifiuti in provincia di Catania. Le Ato non pagano e adesso la discarica di contrada Tiritì a Motta Sant'Anastasia, uno dei più grandi centri di smaltimento della Sicilia, rischia di chiudere le porte ad alcuni comuni morosi.
La discarica è stata chiusa dalla società proprietaria Oikos, che vanta crediti per 90 milioni di euro nei confronti degli enti locali. Da questa mattina è stato bloccato il conferimento nel sito di 19 comuni della Sicilia centro-orientale, compresi Siracusa e Caltanissetta.
La scorsa settimana la Oikos aveva inviato una diffida agli Ato 3 Simeto Ambiente, Caltanissetta 1, Siracusa 1 e Aciambiente, ma a quest'ultima per la sola spazzatura raccolta nel comune di Aci Sant'Antonio, chiedendo di fare fronte ai debiti o da oggi avrebbero trovato i cancelli chiusi per i loro autocompattatori.
La Oikos ha finora incassato 13 milioni di euro, ma ha crediti per altri 90. La società Serit, che gestisce la riscossione dei tributi in Sicilia compresa la Tarsu, ha dato la disponibilita' ad anticipare somme per 40 milioni, ritenuti insufficienti.
I sindaci di tre Comuni dell'Ato Catania 3 - Mascalucia, Camporotondo Etneo e Belpasso - si sono dichiarati disponibili a versare le loro quote alla Oikos, che ha pertanto autorizzato l'ingresso in discarica solo dei mezzi provenienti da questi Comuni.
I sindaci degli altri Comuni hanno protestato davanti a Motta Sant'Anastasia, mentre è stato convocato un vertice in prefettura a Catania.
Nel capoluogo hanno protestato intanto i lavoratori del consorzio Simco, che riunisce le società incaricate del ritiro dei rifiuti, per rivendicare i loro salari arretrati. La manifestazione si e' tenuta in corso delle Province, dove sono stati ammassati diversi autocompattatori.
fonte: lasicilia.it
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