mercoledì 23 luglio 2008

Nasce a Parigi l’Unione per il Mediterraneo

In uno storico vertice a Parigi è nata l’Unione per il Mediterraneo (UPM) formata da 43 stati: i 27 dell’UE, Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Mauritania, Siria, Tunisia, Turchia, Albania, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Monaco più l’Autorità palestinese.
I partecipanti hanno evidenziato l’urgenza di ridar vita al processo di partenariato euro-mediterraneo e di conferirgli una dimensione rafforzata. Il successo di questa iniziativa dipenderà anche, in ultima analisi, dai cittadini, dalla società civile e dalla partecipazione attiva del settore privato
L’avvenire della regione euro-mediterranea, come è evidenziato nella “Dichiarazione comune del Vertice per il Mediterraneo”, si fonda sullo sviluppo socio-economico sostenibile, l’integrazione regionale e la conoscenza. È necessario estendere la cooperazione in molti settori tra cui anche l’ambiente, l’energia, la gestione dell’acqua, l’agricoltura , i trasporti, il turismo e i porti.
Sono state lanciate sei iniziative chiave che il futuro segretariato dovrà presentare in maniera dettagliata, riguardanti:
  1. Il disinquinamento del mediterraneo: costruita sull’iniziativa Horizon 2020, comprende anche le regioni costiere e le aree marine protette, il settore dell’acqua e i rifiuti.
  2. Le autostrade del mare e terrestri: collegamenti interportuali ed autostrade costiere, essenziali per il rafforzamento delle relazioni commerciali e la libera circolazione delle persone e delle merci. Particolare attenzione è riservata alla cooperazione nel settore della sicurezza inclusa quella marittima, in una prospettiva di integrazione globale della regione mediterranea.
  3. La protezione civile: anche a seguito degli effetti dei cambiamenti climatici nella regione, grande priorità è attribuita ad un programma comune per la prevenzione e gestione delle catastrofi, in collegamento con il meccanismo di protezione civile dell’UE.
  4. Le energie alternative ed il Piano solare mediterraneo: il segretariato sarà incaricato di studiare la fattibilità, l’ideazione e la creazione di un piano solare mediterraneo, priorità fondamentale dell’azione condotta in favore dello sviluppo sostenibile.
  5. L’insegnamento superiore e la ricerca: un’università euro-mediterranea, con sede in Slovenia, può incoraggiare la cooperazione nell’insegnamento superiore, con la creazione di una rete di istituzioni partner ed università della regione ed avviare programmi di insegnamento post universitari e programmi di ricerca. A questo fine dovranno essere pienamente sfruttate le possibilità offerte dai programmi esistenti quali Tempus, Erasmus Mundus e la Finestra di cooperazione esterna, con particolare attenzione alla formazione professionale ed alle necessità del mercato del lavoro.
  6. L’iniziativa mediterranea di sviluppo delle imprese: assistenza tecnica e strumenti finanziari per il sostegno alle micro-imprese ed alle PMI, con la condivisione delle responsabilità e contributi volontari dai paesi delle due rive del mediterraneo.

Per il finanziamento dei progetti, essenzialmente di carattere regionale e sub-regionale, l’UPM mobiliterà dei finanziamenti supplementari provenienti principalmente dalla partecipazione del settore privato, da contributi dal budget europeo, dai partner, da istituzioni finanziarie internazionali, dal FEMIP (Euro-Mediterranean Investment and Partnership Facility), dall’ENPI Euro-Med, nell’ambito delle regole e procedure vigenti.
L’UPM ha una copresidenza che per questi primi due anni è ricoperta da Francia ed Egitto. Un segretariato generale sarà incaricato di gestire i fondi e controllare i progetti. Le strutture ed il mandato del nuovo organismo, il funzionamento della copresidenza, la sede ed il finanziamento del segretariato saranno stabiliti consensualmente dai ministri degli esteri nella loro riunione di novembre 2008 e dovranno essere operative prima della fine dell’anno.

fonte: apat.gov.it

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