La nuova amministrazione restringe le zone a traffico limitato. E nella centralissima piazza del duomo toglie spazio a tavolini e turisti per riportare le auto. Legambiente protesta:
«Si potrà parcheggiare sul sagrato»
Nel marzo 2006 Lanuovaecologia.it raccontava la rinascita di piazza Duomo a Brescia. Grazie a migliaia di firme raccolte da Legambiente e a una mobilitazione durata tre anni, la storica piazza della “Leonessa d’Italia”, tranne una piccola parte riservata alla sosta dei residenti, veniva chiusa al traffico. Ora, dopo oltre due anni, la nuova giunta l’ha riaperta alla "sosta breve" di 15 minuti. «Peraltro il controllo sui 15 minuti è impossibile, se non altro perché non esiste un disco orario tarato sui 15 minuti» commenta sarcastico Michele Santoro, vicepresidente di Legambiente Brescia.
E già si parla di estendere il tempo di sosta consentito a 30 minuti. «La notizia era nell’aria – spiega Santoro – In campagna elettorale la nuova amministrazione ha ottenuto il sostegno di tanti commercianti proprio grazie alle promesse di un centro con meno vincoli all’ingresso dei veicoli». Il Comune ha autorizzato un restringimento generalizzato della Ztl nel centro storico. «Si è reso praticamente inefficace il vigile elettronico – prosegue Santoro – che resta attivo soltanto dalle 8 alle 16. Un’altra piazza centralissima, piazza Tebaldo Brusato, non è più Ztl. Come pure un quadrante della zona nord-ovest del centro storico. Poi sono stati cancellati alcuni tratti di corsia preferenziale»
Né Legambiente né i tanti cittadini che avevano sottoscritto la petizione per liberare il Duomo avevano però immaginato che il Comune facesse “marcia indietro” anche sul divieto per le auto in piazza Paolo VI, che è stata aperta dalle 16 alle
Un danno all’immagine della città e al turismo, ma anche agli esercenti che avevano messo i loro tavolini per accogliere chi voleva sedersi in piazza a bere un caffè. «Non si capisce che senso abbia consentire la sosta per 15 minuti quando ci sono altri spazi disponibili nelle immediate vicinanze – commenta il vicepresidente di Legambiente – L’assurdo è che
Ma a giudicare dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa locale da esponenti della maggioranza, l’invasione del duomo non sembra finire qui. «La fermata dell’autobus a nord della piazza potrebbe presto essere spostata altrove per fate spazio alle auto – aggiunge Santoro – E addirittura si parla di consentire il parcheggio praticamente sul sagrato». Al duomo non c’è più don Serafino Corti, che era stato il primo firmatario della petizione per la chiusura al traffico. Chissà cosa pensa di questo ritorno al passato. E chissà cosa ne pensano il nuovo parroco e i suoi parrocchiani.
fonte: lanuovaecologia.it
Nessun commento:
Posta un commento