Il ministro Scajola annuncia la posa della prima pietra della prima centrale nucleare entro la fine della legislatura ed entro il 2020 il 25% dell’energia sarà ricavata dal nucleare. Vitorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente: «I governo dovrebbe pensare agli obbiettivi di riduzione delle emissioni previsti proprio per il 2020»
Durante una tavola rotonda organizzata dalla Uil, il ministro Scajola ribadisce la volontà dell’esecutivo di proseguire sulla strada del nucleare. Era già stata annunciata l’individuazione entro il 31 dicembre di quest’anno dei criteri per i siti dove le centrali dovrebbero essere costruite e la nascita di un’agenzia per la sicurezza nucleare. Scajola ha dichiarato “Entro la fine della legislatura contiamo di porre la prima pietra della prima centrale nucleare, e contiamo di arrivare al 25% della produzione di energia nucleare entro il 2020 con un gruppo di centrali”.
Le reazioni non si sono fatte attendere Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, commenta così le dichiarazioni del ministro “Per stare al passo con l'Europa il governo dovrebbe pensare agli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti per il 2020”.Secondo Cogliati Dezza gli obiettivi vanno raggiunti con "l'aumento dell'efficienza energetica, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e modalità più sostenibili di trasporto per merci e persone. Solo così rispetteremo il target europeo del 20-20-20 e potremo ridurre la bolletta energetica del Paese e i consumi di petrolio, visto che con il nucleare si produce solo elettricità".
Inoltre "è vero che paghiamo l'energia elettrica molto più degli altri paesi europei - prosegue Cogliati Dezza - ma, come dicono sia il Mit di Boston che il Dipartimento per l'energia statunitense, produrla con il nucleare sarebbe ancora meno conveniente", andando a ricadere sui contribuenti. "Saremmo curiosi di sapere dal ministro dove sono le nostre miniere di uranio - conclude il presidente di Legambiente ricordando che "Germania e Spagna hanno delineato una strategia di uscita dall'atomo grazie a quel sistema energetico sostenibile di cui anche l'Italia dovrebbe dotarsi".
fonte: lanuovaecologia.it
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