Chiaiano ieri sera era di nuovo in strada. Assemblea popolare, all'ormai famosa rotonda "Titanic", il punto da cui parte la strada per la discarica. Nel frattempo in Irpinia i sindaci dell'area del Formicoso schieravano i loro Consigli comunali davanti al sito della prevista discarica in zona, per protestare contro la presa di possesso dell'area da parte dell'esercito. Non è un buon clima per Silvio Berlusconi, che sarà di nuovo domani a Napoli per fare il punto sulla emergenza rifiuti. A Chiaiano, dopo gli incidenti di sabato sera, ieri i comitati di lotta sono tornati in strada, bloccando il traffico. Era stato infatti considerato una provocazione il persistente diniego all'ingresso in discarica di una delegazione nella quale il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, voleva includere tecnici di sua fiducia. La risposta era stata la stessa di sabato: nel sito di interesse strategico nazionale entrano solo le istituzioni. Alla fine Perrotta ha preannunciato di voler nominare assessori due dei tecnici, Franco Ortolani e Giovan Battista de Medici.
TRA I SOLDATI A CHIAIANO: FOTO - VIDEO
Intanto i tempi dell'impianto slittano. A fine giugno Guido Bertolaso aveva annunciato che i primi conferimenti di spazzatura nella discarica non si sarebbero avuti prima di novanta giorni, ovvero in questo periodo. Ora si parla di "non oltre due mesi da adesso" per il primo camion e "non oltre quattro mesi" perché l'impianto sia a regime. Ciò non toglie che il quartiere resti in rivolta. Rivendicando come "parte della nostra comunità" anche quella trentina di manifestanti equipaggiati di caschi che hanno dato il via agli scontri di sabato sera e sui quali la Digos sta completando le identificazioni per procedere alle denunce. E caschi e petardi di cartone potrebbero essere la coreografia da portare in piazza domani davanti al premier. C'è anche un partito, l'Italia dei Valori, che ormai fiancheggia la protesta: un suo deputato Franco Barbato, è costantemente in piazza con i comitati, un documento del partito afferma che "il numero di discariche e termovalorizzatori previsto nel piano del governo appare totalmente sovradimensionato", Antonio Di Pietro continua a denunciare che l'emergenza rifiuti, fuori dal centro di Napoli, non è affatto terminata. Il tutto mentre il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, dopo aver ottenuto 60 milioni di opere nell'area, specie per il Parco dei Camaldoli, tenta di sdrammatizzare: "Le reazioni dei cittadini sono dovute a paure per qualcosa che non deve far paura".
Intanto in Alta Irpinia si riaccendono gli animi, nell'area del Formicoso, per la prevista discarica da circa 2 milioni di tonnellate. Un impianto già oggetto di numerose proteste, fra cui una manifestazione-concerto ad agosto con Vinicio Capossela. Ieri mattina l'esercito si è presentato all'alba, ha preso possesso del sito e lo ha recintato con filo spinato per dare il via ai carotaggi sui suoli. I cittadini del Comune più vicino, Andretta, si sono recati davanti al sito, dove sono stati raggiunti da sindaci e esponenti di un'altra decina di Comuni della zona. "Perché questa accelerazione? - lamentava il sindaco di Andretta Angelantonio Caruso - Siamo stati presi in giro, continueremo a combattere". La lotta potrebbe assumere varie forme: già si parla di una lettera a Giorgio Napolitano e di una discesa dei sindaci a Napoli, domani, per presentarsi in catene a Berlusconi. E giovedì Provincia e Comuni hanno indetto uno sciopero generale.
fonte: repubblica.it
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martedì 30 settembre 2008
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