Si tratta di un fenomeno molto inusuale, che ha luogo quasi esclusivamente nelle aree polari. "Devono verificarsi determinate condizioni climatiche, che certamente non capita di trovare a Cambridge. Almeno questo è quello che credevamo", dice l'esperta. Tecnicamente l'arcobaleno capovolto si chiama "arco circumzenitale" ed è spesso difficile da individuare, perché è sempre posizionato in alto, attorno allo zenit. Si forma a causa della rifrazione dei raggi solari da parte di minuscoli cristalli di ghiaccio. I colori sono molto più vivi rispetto a quello tradizionale, che, invece, è prodotto dai raggi del sole deviati dalle gocce d'acqua. Di fatto è questa la differenza principale tra i due arcobaleni: quello normale, cui siamo tutti abituati, si forma quando la luce penetra le gocce, per poi "uscirne"; l'arco circumzenitale, invece, è dato dall'interazione tra la luce e i cristalli di ghiaccio, che la indirizzano verso il sole.
"Si tratta di un arcobaleno molto più luminoso, ed è generalmente più piccolo. Per questo i colori si distinguono meglio", dice Simon Mitton, marito di Jacqueline e anche lui astronomo, oltre che laureato in fisica. Si va dal rosso, nella parte più vicina all'orizzonte, passando per il giallo e il verde, fino ad arrivare al blu, dalla parte dello zenit. Anche il Comune di Cambridge, tramite la sua portavoce, non ha nascosto la sua meraviglia: "Non è certo un fenomeno abituale per i cieli del Regno Unito".
"L'arcobaleno invertito - sottolinea la Mitton - si può osservare, ma sempre in zone molto più fredde". "Non sappiamo dire quante persone lo abbiano potuto vedere, perché non siamo riusciti a calcolarne l'estensione. Ma posso dire che si trattava di una vista davvero impressionante". La colpa è nelle mutate condizioni climatiche, soprattutto a livello di temperature, ed è tutt'altro che improbabile che si possa verificare di nuovo
fonte: repubblica.it
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