Dal 26 al 28 torna la storica campagna contro l’immondizia. Quest’anno la puliza di strade e bellezze naturali lungo lo Stivale s’intreccia con “Stop the fever”, per abbattere la CO2 a colpi di differenziata/ Vai al sito
Immancabile come ogni anno torna, dal 26 al 28 settembre, Puliamo il mondo, la storica campagna di Legambiente che coinvolge associazioni, enti locali, scuole e soprattutto singoli cittadini. La forza dell’iniziativa sta proprio nell’esercito di volontari, circa 700mila persone, muniti di guanti e ramazza che per tre giorni in tutta Italia si adoperano per ripulire strade, piazze, parchi, fiumi, spiagge e fondali marini, contribuendo a sensibilizzare la popolazione alla cura del territorio. Una mobilitazione che negli anni è riuscita a cambiare il volto di alcune città, con aree degradate trasformate in parchi o centri sociali.
Anche nell’edizione dell’anno scorso non sono mancati i risultati: sulla spiaggia di Vibonati (Sa) sono stati ripuliti 3 km di litorale; a Cairo Montenotte (Sv), con l’aiuto dei volontari della Protezione civile, è stata liberata dai rifiuti una discarica abusiva; ad Amelia (Tr) i volontari hanno liberato dall’immondizia le mura poligonali della città; nel cuore del Parco delle Alpi Apuane è stato ripulito l’Antro del Corchia, la grotta più visitata d’Italia, grazie agli speleologi che con Puliamo il buio hanno portato l’iniziativa fin sotto terra. Rifiuti grandi e piccoli: carcasse di auto, mobili, cartelloni pubblicitari, mozziconi, bottiglie e sacchetti di plastica. Tonnellate di spazzatura che diventano il “bottino” del lavoro dei volontari.
Quest’anno la versione italiana di Clean up the world, il maggiore appuntamento di volontariato del mondo, si intreccia con Stop the fever, la nuova campagna di Legambiente di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici. Riciclare e riutilizzare significa infatti meno rifiuti inviati a discariche e inceneritori, grandi emettitori di CO2, gas che più di ogni altro è responsabile dell’effetto serra. Un dato su tutti per capire l’entità del problema: già oggi il riciclo permette all’Italia di evitare l’immissione in atmosfera di circa 60 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
Se invece non riciclassimo affatto, le nostre emissioni aumenterebbero di oltre l’11%. Puliamo il mondo, quindi, non si limita alla tre giorni di mobilitazione. La campagna di Legambiente chiede ai cittadini di prendere un impegno per domani, riducendo e differenziando i rifiuti nella vita di tutti i giorni. «Salvare il pianeta dal riscaldamento globale passa anche attraverso l’impegno quotidiano di tutti noi – spiega
Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente e responsabile di Puliamo il mondo – Per questo chiediamo ai cittadini di differenziare ancor più di quello che fanno oggi, dando loro suggerimenti concreti che permettano di quantificarne gli effetti». E allora, dopo aver pulito il mondo, l’impegno di tutti continua
fonte: lanuovaecologia.it
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