mercoledì 24 settembre 2008

Lo sterminio degli Indios brasiliani

La voracità di terra della monocoltura della soia, il confinamento in aree troppo piccole per garantire la sopravvivenza, in regime di semischiavitù. Dal 1500 a oggi gli Indios brasiliani sono passati da 5 milioni a poco più di 460mila

IL FILM: La terra degli uomini rossi

Un vero e proprio "quadro di genocidio": è questa la drammatica situazione che si registra in Brasile, secondo il testo-denuncia "Stop al genocidio: per la terra e la vita del popolo Kayowà Guaranì" firmato da organizzazioni internazionali non governative.

Dopo la calorosa accoglienza di "BirdWatchers - La terra degli uomini rossi", film documentario del regista italo-cileno Marco Bechis al 65/mo festival di Venezia, continua la denuncia del dramma quotidiano degli indios brasiliani, sfruttati e costretti a vivere confinati in riserve in condizioni di vita disumane.
Secondo il testo, la voracità di terra della monocoltura di soia nello Stato del Mato Grosso do Sul ha provocato il confinamento di 40 mila indios guaranì in un'area di soli 20 mila ettari, troppo piccola per garantire loro la sopravvivenza. Disperati, sfruttati in un regime di semi-schiavitù e circondati da un mondo che non capiscono, gli indigeni si abbandonano all'alcol, i bambini muoiono denutriti e i giovani si suicidano.
Il documento, che verrà consegnato a novembre al presidente Luiz Inacio Lula da Silva, ricorda che il Brasile è uno dei firmatari della Dichiarazione Onu dei Diritti Indigeni e della Convenzione 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, ma non rispetta gli impegni presi con il popolo indio.
Il governatore dello Stato del Mato Grosso do Sul è Andrea Puccinelli, medico italo-brasiliano nato a Viareggio. Già deputato federale e sindaco di Campo Grande, la capitale dello Stato, in politica è noto come "l'italiano", e il mese scorso ha dichiarato che sarebbe stato un "grande padre" per gli indios, accusando allo stesso tempo la Fondazione nazionale dell'Indio (Funai) di incompetenza e inefficienza, e di essere responsabile per i problemi tra gli indigeni e i fazendeiros.
Quando i portoghesi sbarcarono in Brasile nel 1500, si stima che gli indigeni presenti fossero oltre cinque milioni. Oggi, dopo campagne di sterminio, violenze, malattie e soprusi, ne sono rimasti solo 460 mila, divisi in 230 tribù minacciate dal disboscamento e dall'avanzata delle grandi piantagioni

fonte: lanuovaecologia.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

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