Con un complesso meccanismo di fatture false, e forse la complicità di un doganiere, alcune industrie francesi hanno “ripulito” 10 tonnellate di rifiuti. Per dieci anni finivano in Belgio come carburante per riscaldamento
Da almeno dieci anni, 10 milioni di tonnellate di scorie tossiche di una filiale del gruppo siderurgico francese Arcelor - prodotti ritenuti pericolosi e cancerogeni - invece di essere adeguatamente trattate venivano "ripulite" e riciclate come carburante per riscaldamento in Belgio. Secondo l'inchiesta della giustizia francese, navi cariche di queste scorie hanno circolato nel mondo intero.
I fatti, venuti alla luce soltanto ora, vedrebbero coinvolte fra le altre l'industria Arcelor Atlantique e Lorraine, la Sonoluc e Sollac Dunkerque. L'operazione sarebbe stata coperta da un complesso meccanismo di false fatture e documenti commerciali ed amministrativi. Solo quest'estate, controllando la contabilità, sono sorti dubbi alla magistratura francese, che si è messa sulle tracce dei responsabili. Arcelor avrebbe messo in piedi il traffico per non pagare la tassa sullo smaltimento delle scorie. Fra i sospetti c'é anche un doganiere che sarebbe stato corrotto
I fatti più gravi, secondo l'inchiesta aperta nei confronti di quattro imprese, si sarebbero svolti fra il 2002 e il 2005. Secondo il quotidiano di Dunkerque, La Voix du Nord, il traffico ha riguardato soprattutto il combustibile con aggiunta di naftalina, un prodotto classificato come "a rischio" che è il residuo della "pulizia degli impianti siderurgici". Arcelor avrebbe affermato di "consegnare il suo prodotto tossico alla Sonolub" per lo smaltimento" mentre in realtà "il combustibile veniva immagazzinato" per essere poi rivenduto in Belgio e usato per il riscaldamento. I capi d'accusa sono almeno sei e vanno dal falso alla corruzione, dall'esportazione illecita di sostanze nocive alla concussione.
In un comunicato ArcelorMittal France assicura che la sua fabbrica di Dunkerque "ha sempre scrupolosamente rispettato tutte le regole" e che il combustibile addizionato di naftalina viene "sia riutilizzato all'interno, sia affidato a imprese esterne autorizzate specializzate nello smaltimento e la rivalorizzazione delle scorie". Arcelor - numero uno mondiale dell'acciaio che ha annunciato proprio oggi un piano di ristrutturazione per 2,8 miliardi di euro su cinque anni con un vasto pur se ancora imprecisato piano di tagli al personale - ricorda che "dal momento della consegna del prodotto, le imprese smaltitrici sono interamente responsabili di tutte le operazioni tecniche e amministrative relative alla gestione del prodotto"fonte: lanuovaecologia.it
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