giovedì 13 novembre 2008

Stalattiti da rifiuti cristallizzati «Napoli di sotto», ecco le immagini choc

Il titolo è giusto. Addirittura obbligato: Il «Dossier della vergogna». Da ieri, mercoledì, è sul tavolo dei parlamentari e il premier Berlusconi, che oggi verrà per la dodicesima visita a Napoli, lo mostrerà al cardinale Crescenzio Sepe con il quale pranzerà nel salone di Largo Donnaregina. Il dossier rivela con una violenza che è pari alla criminalità dei comportamenti, come sono state utilizzate le cavità di Napoli — un milione di metri cubi — un tempo ricchezza del sottosuolo più vissuto d'Europa, una città nella città, con un acquedotto perfettamente funzionante fino ad anni vicini a questi e una serie di installazioni di assoluta genialità ingegneristica. La storia, però, è miseramente cambiata e il «dossier della vergogna» denuncia con straordinaria forza che sull'acquedotto galleggiano acque luride e sacchetti di munnezza.

A parte pubblichiamo la documentazione fotografica di questi orrori, ma qui vale citare altri due documenti sensazionali: il primo riguarda le fondamenta di un palazzo storico di Piazza Dante sulle quali si sono formate «stalattiti» di rifiuti cristallizzati.

Un'opera di un artista demoniaco resa possibile dalla circostanza orribile che quei rifiuti non si «toccano» da mezzo secolo. L'ultima immagine devastante è quella delle cavità riempite fino all'orlo di materiali di ogni risma, perfino carcasse di auto e scorie edili. Con questa documentazione, messa insieme dagli speleologi della Protezione Civile, il sottosegretario Guido Bertolaso ha fornito una documentazione che legittima la richiesta di arrestare gli inquinatori che vandalizzano l'ambiente con i rifiuti ingombranti. Questa decisione, che ieri ha portato ad altri arresti e ad altre condanne, è stata da più parti contestata sul piano giuridico: sarebbe anticostituzionale perchè fissa una differenza di valutazione da ciò che è reato in una parte del Paese e non lo è in tutte le altre regioni. Ed ora ritorniamo al pranzo tra Berlusconi e il Cardinale. Al quale sono invitati anche i ministri Letta, Bondi, Bonaiuti e Pegolasi. Sarà presente anche il Prefetto Pansa, ma non sono state invitate le istituzioni locali perchè l'incontro è privato. Il cuoco è lo stesso che preparò il pranzo per Benedetto XVI. Il menu è ricchissimo: tortino di alici con pane dei Camaldoli, pizzette fritte e codine di gamberetti d'Ischia, spaghetti alle vongolette, trancio di spigola con manto saporito e, a chiudere, un dolce particolarmente invitante: passione di ricotta e castagne al rhum. «È un incontro privato, quello tra me e il Presidente Berlusconi — ha fatto sapere Sepe attraverso i suoi collaboratori — si parlerà di Napoli e dello sforzo comune che il Governo e la Chiesa stanno portando avanti per consentire a questa città di rivedere la luce». È chiaro, però, che il discorso cadrà sull'emergenza dei rifiuti e sulla incapacità del territorio a considerare primaria la questione dell'ambiente. In Campania si smaltiscono ancora troppi rifiuti abusivamente, come ha nuovamente ricordato il sottosegretario Bertolaso, legittimando gli arresti e la severità della repressione in nome di una emergenza eterna. Il cardinale Sepe farà dono a Berlusconi del bel volume che racconta la recente visita di papa Benedetto XVI a Napoli. Bocche cucite a Largo Donnaregina, ma grandelavoro preparatorio. Lo staff della Curia è in fermento, come accade alla vigilia dei grandi eventi: Silvio Berlusconi varcherà per la seconda volta il portone della Curia intorno alle 13,30. Per essere puntuale all'incontro con il cardinale, il premier ha fatto anticipare la riunione del Consiglio dei Ministri. Terminato il pranzo in Curia, Berlusconi e Bertolaso incontreranno i vertici della multiutility bresciana A2A che si è aggiudicato l'appalto per la gestione del termovalorizzatore di Acerra che dovrebbe andare in funzionme all'inizio del 2009. Bertolaso considera determinante l'apporto di questo impianto alla soluzione della crisi e, quindi, ad un ritorno alla normalità

fonte: corriere.it

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