mercoledì 10 dicembre 2008

Appennino Accogliente, un progetto per l'integrazione delle persone disabili

Un Appennino “senza barriere” per le persone disabili, soprattutto per chi è appassionato di natura e pratica sport. E’ il progetto regionale “Appennino Accogliente/Inclusivo”, avviato nel 2002. A partire dall’anno prossimo, un finanziamento della Regione Emilia-Romagna di 2,6 milioni di euro consentirà di realizzare una struttura polivalente nel Parco del Frignano, a Montecreto (Modena), e di ristrutturare una parte del Centro visite del Parco Corno alle Scale a Pianaccio di Lizzano in Belvedere (Bologna). In entrambe le strutture verrà realizzata una foresteria senza barriere e aree per attività didattiche e ludiche, mentre nella struttura di Montecreto - denominata “Il Castagno di Pollicino” - si costruiranno anche spazi appositi per la sperimentazione degli ausili per la fruizione naturalistico/sportiva dell’ambiente montano (una vera e propria struttura decentrata del Polo tecnologico regionale Corte Roncati) e risorse per la comunità locale, ossia una palestra e una piscina riscaldata.

“Oggi presentiamo lo stadio ormai "maturo" del progetto "Appennino Accogliente", di cui siamo molto orgogliosi - ha sottolineato il vicepresidente della Regione Flavio Delbono - e due sono i motivi d’orgoglio: primo, la finalità del progetto, che vuole promuovere materialmente l’accessibilità ad attività sportive, ludiche e culturali per adolescenti e giovani diversamente abili. Secondo, credo che "Appennino Accogliente" rappresenti una buona pratica con cui diverse amministrazioni si sono unite per lavorare a un progetto complesso”.

Un progetto “frutto di una metodologia induttiva - ha spiegato Giancarlo Marostica, direttore Programma tutela persone disabili dell’Ausl di Bologna - che, partendo dall’osservazione dei bisogni delle persone disabili, degli anziani e delle potenziali risorse dell’ambiente appenninico, ha elaborato una prima progettazione, ne ha cominciato la sperimentazione e valutazione dei primi risultati, per poi procedere con nuove ipotesi di lavoro e nuove azioni da sperimentare”.

Le strutture potranno quindi diventare un’opportunità reale per le famiglie e i figli con disabilità, garantendo un’accessibilità a esperienze che vanno oltre la normalità di cura e che arricchiranno la qualità della vita; al tempo stesso potranno favorire percorsi finalizzati allo sviluppo di competenze e interessi, aiutando nel contempo un equilibrato e progressivo “distacco” reciproco tra genitori e figli, in funzione delle autonomie personali e sociali. Saranno, infine, un’opportunità per giornate di “vacanze di gruppo” tra famiglie con problematiche e interessi comuni, e quindi un’occasione di aggregazione, di scambio e arricchimento reciproci.

Il progetto “Appennino Accogliente/Inclusivo” è promosso da una rete di collaborazioni fra enti e associazioni delle Province di Modena e di Bologna, sotto il coordinamento del Programma tutela persone con disabilità dell’Azienda Usl di Bologna. Della rete fanno parte anche il Comune di Montecreto, il Comune di Lizzano in Belvedere, alcune scuole, il Comitato Italiano Paralimpico, il Collegio regionale dei Maestri di sci, associazioni di persone con disabilità e famiglie come Aias Bologna onlus, “Passo Passo”, “1x1 Insieme”, la Fondazione S. Clelia Barbieri, la Fondazione per lo sport Silvia Rinaldi, il Centro Studi Cultura Popolare. In questi anni i diversi attori della rete hanno messo in campo per il progetto iniziative e attività: eventi sportivi, culturali, corsi di formazione per l’avvio alla pratica dello sci alpino per persone con disabilità.

Gli enti e le associazioni firmatarie del progetto puntano a promuovere azioni e trasformazioni del contesto ambientale dell’Appennino per migliorare la capacità di accogliere chi ha bisogno di una particolare attenzione per le proprie, specifiche esigenze: disabili, anziani, ma anche scolaresche. L’idea di fondo dunque è quella di sviluppare il turismo nel territorio montano dei Comuni interessati attraverso un modello accogliente/inclusivo: un turismo che, fin dalle fasi di progetto, includa davvero tutti, quindi anche le persone con disabilità o difficoltà, creando così nuove opportunità. In quest’ottica il progetto può avere ricadute importanti per lo sviluppo dell’intero sistema produttivo e sociale nei territori coinvolti.

fonte: ermesambiente.it

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