Jane Goodall, etologa di fama mondiale per i suoi studi sugli scimpanzé della Tanzania, ha definito " pericolose" le modifiche alla legge sull'attività venatoria ora in esame in commissione Ambiente al Senato. Asservite alla «logica del denaro e dell'industria»
Appello contro il ddl Orsi
"La caccia è la sconfitta dell'uomo occidentale": significa che l'uomo moderno "non è progredito". Questo il pensiero di Jane Goodall, etologa di fama mondiale per i suoi studi sugli scimpanzé della Tanzania, coinvolta nel film-documentario 'A ferro e fuoco' che la scrittrice Margherita D'Amico sta realizzando sulla caccia e sull'attività venatoria. Le associazioni animaliste, come la Lav (Lega antivivisezione), l'Enpa (Ente nazionale protezione animali), la Lipu e la onlus Le vite degli altri, sono d'accordo con l'etologa, in questi giorni in Italia per il decimo anniversario della sede italiana del Jane Goodall Institute.
L'etologa si è trovata a commentare "le pericolose" modifiche alla legge sull'attività venatoria ora in esame in commissione Ambiente al Senato: ha evidenziato come le eventuali modifiche siano asservite alla "logica del denaro e dell'industria" e ha censurato senza riserva "la cancellazione dei reati di bracconaggio, il nomadismo venatorio e l'estensione della licenza di caccia ai minorenni". Secondo il responsabile caccia e fauna della Lav, Massimo Pitturi, "se il testo licenziato dal senatore Orsi venisse approvato così com'é", "le violazioni alle normative europee di fatto sarebbero rese legali".
L'Enpa ricorda che proprio l'Italia rischia di tornare a un "nuovo Medioevo", qualora fossero approvate "le norme per la liberalizzazione della caccia". Per questo, l'augurio è che "il governo ascolti, finalmente, le parole della Goodall e di milioni di Italiani". Per il presidente onorario della Lipu, Danilo Mainardi, "i problemi posti dalla caccia sono sia etici sia ecologici".
fonte: lanuovaecologia.it
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