NUCLEARE: TUTTE LE REGOLE ENTRO L'ANNO

Sul nucleare la svolta è ormai decisa. «L'impegno nucleare italiano ha l'obiettivo di ridurre strutturalmente i costi dell'energia, limitare il ricorso alle importazioni, alleviare gli oneri che gravano anche sulle imprese petrolifere ed energetiche per effetto del protocollo di Kyoto» dice il ministro dello Sviluppo Claudio Scajola. Il piano costituisce uno dei capitoli chiave del pacchetto sviluppo: sarà una delibera Cipe, su proposta del ministro dello Sviluppo economico, a definire le «tipologie degli impianti di produzione elettrica nucleare che possono essere realizzati nel territorio nazionale». Entro il 30 giugno 2009 il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo economico, deve definire la «strategia energetica nazionale» che indica le priorità per il breve e lungo periodo. Ma prima ancora, entro il 31 dicembre 2008, il Governo dovrà emanare uno o più decreti legislativi con i criteri per la localizzazione degli impianti, per i sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare e «per la definizione delle misure compensative minime da corrispondere alle popolazioni interessate». I siti che ospiteranno centrali e stoccaggi nucleari potranno essere dichiarati aree di interesse strategico nazionale e imprese e famiglie residenti nei territori circostanti saranno compensati con sconti in bolletta. Il tutto, prevede il Governo, con la «definizione di adeguati livelli di sicurezza dei siti, che tengano conto delle esigenze di tutela della salute della popolazione e dell'ambiente».

L'intero settore energetico, secondo i piani di Scajola, sarà oggetto di iniziative di ricerca. Sarà coinvolta anche l'Agenzia per l'attrazione degli investimenti (ex Sviluppo Italia) che firmerà una convenzione con lo Sviluppo e metterà a disposizione risorse per progetti di ricerca, sulla cattura e il confinamento dell'anidride carbonica emessa dagli impianti termoelettrici e sul nucleare, in partecipazione ai programmi internazionali. L'ex Sviluppo Italia, inoltre, per ottemperare agli obblighi del Protocollo di Kyoto, potrà acquistare crediti di carbonio.

La svolta contenuta nella manovra approvata ieri dal Consiglio dei ministri era stata da tempo sollecitata dalle imprese. «Il tema è difficile e complesso, pensiamo che questo dibattito vada ripreso in modo laico, senza ideologie» osserva Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, intervenendo all'assemblea dell'Unione petrolifera. «l'andamento dei prezzi del petrolio sta portando a una riflessione a 360 gradi in tutto il mondo». Resta la posizione fermamente contraria degli ambientalisti (ieri Greenpeace, Legambiente e Wwf Italia hanno manifestato davanti a Palazzo Chigi) ma c'è chi già pensa alla fase più operativa. «Stiamo pensando di unire le competenze sparse tra i diversi enti italiani. Sono circa 6 i soggetti, tra enti, università e aziende, che lavorano sul nucleare. Per questo probabilmente cercheremo di unificarli per farli lavorare insieme» annuncia Angelo Alessandri, presidente della Commissione Ambiente della Camera. Se si propone di accorpare le competenze, rilancia subito Luigi Paganetto, presidente dell'Enea, va ricordato che abbiamo «la massa critica delle competenze, la leadership del settore internazionalmente riconosciuta anche da Euratom. L'Enea ha ricercatori e tecnici, oltre 300, spesso impegnati anche nelle aziende preposte alla dismissione delle vecchie centrali nucleari e conta numerosi laboratori di ricerca su queste tematiche».

fonte: ambiente.it