La tutela dell'ambiente implica necessariamente l'intervento pubblico, essendo la natura un bene comune non gestibile esclusivamente con la logica del mercato. La letteratura sul tema è molto vasta e per il momento evitiamo di addentrarci nel dettaglio, dando per scontato la necessità dell'intervento pubblico a protezione dell'ambiente. Tuttavia, non sempre l'intervento pubblico può dirsi efficace nel perseguire questo scopo ed efficiente sui costi. Al problema del fallimento del mercato si contrappone il cosiddetto fallimento dello Stato.
Relazione della Corte dei Conti su Agenda21
Su questo principio teorico appena delineato indaga una recente relazione della Corte dei Conti (delibera 11/2008/G). Al centro dell'indagine si collocano i fondi pubblici destinati a finanzare i progetti di Agenda 21, il programma delle Nazioni Uniti finalizzato a diffondere lo sviluppo sostenibile nel ventunesimo secolo (da qui il nome 21). Il programma è attuato da ciascun Paese e da ogni ente locale mediante il finanziamento ottenuto dalle risorse pubbliche. Circa 25 milioni di euro co-finanziati dal ministero dell'Ambiente. Dalla relazione della Corte dei Conti emergono tuttavia alcune zone d'ombra sul reale utilizzo delle risorse. Potrebbero essere stati finanziati alcuni progetti poco efficaci per lo scopo che si prefiggevano. Inoltre, da quel che emerge dal rapporto il 90% della spesa ha riguardato soprattutto il personale, più della metà sotto forma di collaborazioni esterne. Sempre secondo il rapporto della Corte dei Conti per molti progetti mancherebbe anche un'adeguata descrizione tecnica, sostituita con un descrizioni troppo generiche delle iniziative e non sufficienti a giustificare la loro approvazione. Al vaglio della Corte dei Conti andranno le responsabilità di chi aveva il compito di giudicare l'ammissibilità dei progetti coinvolti nell'indagine e dello stesso Ministero dell'Ambiente in quanto supervisore delle iniziative.
Un problema accademico, studiato in qualsiasi manuale di scienza delle finanze, che spesso diventa anche oggetto di indagine per la magistratura ma purtroppo non sempre anche della politica.
fonte: ecoage.it
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