mercoledì 10 settembre 2008

Prezzi, ispezioni della Finanza

Il pane e la pasta costano troppo. Le casalinghe e le associazioni dei consumatori se ne sono accorte da tempo. Da oggi, a controllare ci sarà anche la Guardia di finanza. A chiedere l'intervento delle Fiamme gialle è stato il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Antonio Lirosi. Che già aveva registrato e criticato il costo eccessivo dei prodotti cerealicoli. E ora ha deciso di passare all'azione.

L'iniziativa è stata resa nota al termine di un incontro fra Lirosi e il Capo di stato maggiore della Gdf, generale di divisione Paolo Poletti. Le ispezioni - secondo un comunicato diffuso dal ministero dello Sviluppo economico - verificheranno "l'eventuale esistenza di speculazioni sui prezzi e, più in generale, seguiranno il processo di formazione dei prezzi al consumo". I controlli serviranno anche per valutare la corrispondenza dei prezzi praticati nei diversi segmenti della filiera rispetto agli andamenti del mercato del grano.

L'attività di controllo, che sarà svolta sull'intero territorio nazionale, riguarderà un campione significativo di soggetti operanti nei settori della produzione, dello stoccaggio e della vendita del grano, ma anche dell'industria molitoria, della trasformazione intermedia (lavorazione delle farine e delle semole), dei panifici e pastifici di grandi dimensioni e, infine, della vendita al dettaglio di pane e pasta.

Secondo Lirosi, si tratta di un'iniziativa destinata a portare risultati concreti, soprattutto se si guarda alle esperienze precedenti: "Nelle città in cui sono stati effettuati i controlli sul prezzo del burro, sarà un caso, ma il livello del prezzo rilevato dall'Istat si è riallineato a quello prevalente nelle altre città, dove invece si sono registrati aumenti".

Per la Coldiretti il grano, nel passaggio dal campo alla tavola, subisce aumenti del 369% nel diventare pasta e addirittura del 1.325% se si trasforma in pane. Un dato in netto contrasto con le quotazioni del cereale, che dall'inizio dell'anno sono calate del 40%.

fonte: repubblica.it

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