Sono 347, con oltre 55mila posti letto, le strutture ricettive e turistiche consigliate da Legambiente Turismo per l'impegno ambientale. Il bilancio delle attività e le idee per il 2009
Per il turismo è tempo di bilanci e idee per il 2009. Legambiente Turismo - la struttura nazionale dell'associazione che si occupa di sostenibilità nel settore - al termine delle iscrizioni 2008 ha presentato il suo, con i dati dell’iniziativa che da oltre 10 anni vede uno sforzo comune di ambientalisti, imprenditori, amministrazioni comunali e provinciali, Parchi, Comunità Montane, Camere di Commercio. Attualmente le strutture ricettive e turistiche partecipanti sono 347 (con oltre 55 mila posti letto). Si tratta di 181 hotel, 23 camping, 11 ristoranti, 64 agriturismi, 46 b&b, 5 ostelli, 5 residence, 5 villaggi turistici, 6 stabilimenti balneari e un porto turistico che aderiscono all'etichetta ecologica più diffusa in Italia (al secondo posto in Europa per numero di strutture e prima per posti letto). Intanto si stanno già raccogliendo le adesioni per il 2009 (già oltre 100) e arrivano nuovi accordi.
Uno di questi vede impegnati sul piano nazionale Legambiente Turismo e Promocamp, una associazione di imprenditori del turismo itinerante, un altro è stato firmato qualche giorno fa a Modica (Sicilia) con il Consorzio “Passo Sud Est” con 17 esercizi aderenti. Si rafforza ulteriormente una iniziativa che fa della sostenibilità ambientale delle destinazioni e delle strutture dell'ospitalità uno degli elementi fondamentali della competitività del turismo italiano di questi tempi. Vi partecipano, in partnership, imprenditori e amministratori mentre le imprese si impegnano con azioni virtuose semplici ed efficaci per risparmiare le risorse naturali (acqua, energia, carburanti e combustibili), puntano sulla qualità del cibo, del soggiorno, del trasporto locale e sulla produzione di energia da fonti rinnovabili (solare, eolico, geotermia, minibiomasse).
“L’andamento della stagione turistica 2008 - ha dichiarato Luigi Rambelli, responsabile Legambiente Turismo - dimostra una profonda differenza di risultati fra le strutture di qualità attente all'innovazione e alla qualità dell'accoglienza e quelle “tradizionali”. Sono troppi infatti gli amministratori e gli imprenditori che pensano di far fronte ai problemi confidando solo sul basso prezzo senza curarsi della qualità dell'offerta. Ma la realtà conferma che non è questa la carta giusta per competere con le nuove destinazioni che si affacciano sulla scena. L'unica risposta possibile è la qualificazione dell'offerta e della capacità di fare ospitalità, con la valorizzazione delle risorse paesaggistiche, artistiche, gastronomiche, culturali e con il livello dei servizi”.
fonte: lanuovaecologia.it
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