Raccolta differenziata. A ostacoli. Un «gioco» avvilente al quale però i cittadini, a Napoli, dovranno a quanto pare abituarsi. Date un'occhiata al recinto creato dal cantiere per il restauro del teatro San Carlo in piazza Trieste e Trento. La gabbia messa a punto dagli operai ha (inavvertitamente?) incluso anche le campane per la raccolta vetro e plastica. Un paradosso che non manca di sortire effetti grotteschi. Ecco per esempio una signora che, diligentemente, si avvicina per depositare una busta con bottiglie di vetro. Nota il contenitore per la differenziata rimasto «ingabbiato», resta interdetta. Prova addirittura a infilare una bottiglia attraverso le fessure della intelaiatura in ferro. Ci rinuncia. La busta, ora, non può che abbandonarla sul marciapiede, sperando nella solerzia degli addetti alla raccolta.
Pochi metri più in là, il raccoglitore per la plastica subisce la medesima sorte. Il cumulo di paccottiglia cresce sul marciapiede, ricordando il recente infausto passato di sacchetti-padroni della strada.
Un passante fa presente l'anomalia, diciamo così, alla manovalanza impegnata al di là del vistoso recinto. Cerca di essere accomodante. «...Non per altro, ma guardate dove siamo..» dice indicando la vicinissima Prefettura, e poi piazza Plebiscito. «È una brutta figura. Non si potrebbe fare qualcosa per "liberarli" i due bidoni?». Napoletani e problemi di approccio alla differenziata: non esiste metafora più azzeccata di quei contenitori irraggiungibili.
fonte: corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento