Nord più virtuoso, Centro a “macchia di leopardo” e Sud decisamente in ritardo. I dati del Consorzio nazionali imballaggi mostrano che le regioni meridionali perdono almeno 411 milioni di euro
La relazione di Conai (Pdf) Ecomondo in diretta
Sull'emergenza rifiuti le cifre parlano di un'Italia che, nonostante l'alternarsi di vari regimi commissariali in quasi tutte le regioni del Sud, viaggia ancora a tre velocità.Un Nord generalmente virtuoso che si attesta sugli 84,3 kg di imballaggi per abitante raccolti e riciclati dal Sistema Consortile in un anno, il Centro 'a macchia di leopardo' che arriva complessivamente a 48,1 Kg/abitante e il Sud fanalino di coda con 27,9 kg/abitante.
La media nazionale è di 59,3 kg/abitante di rifiuti di imballaggi separati. I dati sono stati forniti dal Conai, Consorzio nazionale imballaggi, nel convegno che ha aperto la rassegna internazionale Ecomondo alla fiera di Rimini.
Se la raccolta degli imballaggi al Sud arrivasse al 15%, grazie ai corrispettivi che Conai riconosce alle Amministrazioni comunali e ai costi del mancato smaltimento in discarica, queste regioni potrebbero beneficiare di 411 milioni. Nel caso in cui la raccolta arrivasse al 20%, i benefici economici raggiungerebbero addirittura i 547 milioni, senza contare i vantaggi in termini ambientali e le ricadute occupazionali.
Per quanto riguarda il fronte normativo, questo si presenta in costante movimento e progresso, ha spiegato Antonio D'Alì, presidente della commissione Ambiente del Senato: "La nuova direttiva comunitaria su sottoprodotti e materiali da riciclo presenta un'apertura maggiore per una loro diffusione attraverso il riutilizzo nei cicli produttivi".
fonte: lanuovaecologia.it
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