Produrre energia verde dalla riconversione e ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero italiano. È questo l'obiettivo di 'Terrae', la prima holding agricola italiana che punta ad investire 280 milioni di euro entro il 2011, l'80% dei quali destinati alla produzione di agroenergie
Produrre energia verde dalla riconversione e ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero italiano. È questo l'obiettivo di 'Terrae', la prima holding agricola italiana che punta ad investire 280 milioni di euro entro il 2011, l'80% dei quali destinati alla produzione di agroenergie e il restante concentrato sulla produzione agricola e sui servizi.
Terrae nasce da Finbieticola, la società finanziaria dei bieticoltori italiani nata nel 1985 e si svilupperà attraverso la costituzione di tre società, due legate agli impianti bieticoli di Casei Gerola, a Pavia e Bondeno, in provincia di Ferrara, insieme alla società Agrosviluppo. Il piano industriale per il triennio 2009-2011, illustrato dal presidente di Finbieticola, Federico Vecchioni, parla di 221 milioni di euro di investimenti per la costruzione di nuovi impianti elettrici da fonti agricole, in grado di produrre 2,4 TWh l'anno di energia elettrica e 1 TWh di energia termica, equivalenti a 3 milioni di certificati verdi e 70 mila certificati bianchi all'anno, con un risparmio di 33 milioni di tonnellate di CO2 emessi nell'atmosfera.
Le altre due aree di interesse di Terrae saranno la produzione agricola, alla quale è destinato il 16% degli investimenti, nei settori ortofrutticolo, (del fresco e della IV e V gamma), quello dello zucchero e della zootecnia. A ciò si aggiungerà il comparto dei servizi, con il 5% degli investimenti previsti, per "essere a monte dell'agricoltura" ha detto Vecchioni, attraverso la fornitura di servizi di stoccaggio e commercializzazione, mezzi tecnicifonte: lanuovaecologia.it




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