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Nasce in Basilicata il Parco della Val d’Agri e del Lagonegrese, dopo un iter tormentato segnato dalla presenza del petrolio nell’area. «È un tassello importante per realizzare una politica globale di conservazione della biodiversità e di sviluppo sostenibile sull’intero Appennino» commenta Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protettedi Legambiente, nel salutare positivamente la notizia. «La prima candidatura all’istituzione del parco risale addirittura al 1991 – dice Nicoletti – e benché la perimetrazione non sia quella inizialmente auspicata da Legambiente, perché sono state escluse zone interessate dalle attività estrattive, questo Parco è fondamentale per realizzare il progetto Ape, Appennino Parco d’Europa, e può contribuire in maniera determinante a favorire un nuovo modello di sviluppo del Mezzogiorno». Per Legambiente non è certo lo sfruttamento delle risorse petrolifere a poter garantire lo sviluppo sostenibile della Basilicata, bensì un progetto forte e durevole di conservazione della natura e di valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e di un’agricoltura vitale e di qualità. «La tutela della biodiversità – aggiunge Marco De Biasi, presidente di Legambiente Basilicata - può legarsi strettamente allo sviluppo territoriale e rurale, creando le condizioni per promuovere benessere e nuove opportunità di lavoro, un moderno sistema di servizi sociali per i residenti e i visitatori, utile per impedire lo spopolamento delle aree interne e dei piccoli comuni, per valorizzare le produzioni tipiche, le tradizioni culturali e le abilità locali». fonte: lanuovaecologia.it |
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giovedì 21 febbraio 2008
Val d'Agri, un parco oltre il petrolio
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