lunedì 11 febbraio 2008

Differenziata al palo

La raccolta differenziata in Italia è al 25,8%, con il Nord al 40%. La produzione nazionale di rifiuti urbani arriva a 32,5 milioni di tonnellate: un aumneto del 2,7%. Il record pro-capite va alla Toscana con 700 kg / Legambiente: «È emergenza nazionale» - SCARICA: Rapporto Rifiuti 2007 - Le tabelle
Non si arresta la crescita della produzione nazionale di rifiuti urbani, che nel 2006 arriva a quota 32,5 milioni di tonnellate (+2,7% rispetto al 2005). Il record pro-capite va alla Toscana, con 700 kg di immondizia a testa, contro i 401 kg di un cittadino della Basilicata. Non decolla la raccolta differenziata, che a livello nazionale segna un 25,8%, dove il Nord stacca il resto d'Italia con una media di circa il 40%. Il record spetta al Trentino Alto Adige, con il 49,1%, mentre in coda risulta la Basilicata, con il 7,8%. Sempre diffuso è il ricorso alla discarica (47,9%), usata dalla Lombardia per il 17% del totale dei rifiuti, contro Sicilia, Molise e Puglia che registrano un 94%, 93% e 91%.

Ecco il quadro fornito dall'Apat nel suo Rapporto rifiuti 2007:

PRODUZIONE: Nel nord Italia nel 2006 cresce del 3%, contro il 2,9% al Sud e l'1,8% del Centro. Con 638 kg per abitante il Centro svetta, distaccandosi da Sud (509 kg) e Nord (544 kg). La Toscana segna 700 kg pro capite, seguita da Emilia Romagna (677 kg), Umbria (661 kg) e Lazio (611 kg); in coda Basilicata, con 401 kg pro capite, Molise (405 kg), Calabria (476 kg), Friuli Venezia Giulia (492 kg) e Trentino Alto Adige (495 kg).

DIFFERENZIATA: L'obiettivo del 40% stabilito per legge per il 2007 viene raggiunto già nel 2006 dal Nord (39,9%), mentre l'Italia nel complesso segna un 25,8% sulla produzione totale dei rifiuti urbani, contro il 24,2% del 2005, con un incremento di 700 mila tonnellate. Il Centro e il Sud segnano un 20% ed un 10,2%, nonostante un incremento del Sud (+19%).Capofila della differenziata è il Trentino Alto Adige (49,1%), seguito da Veneto (48,7%), Lombardia (43,6%) e Piemonte (40,8%). Fanalini di coda il Molise al 5%, Sicilia (6,6%) e Basilicata (7,8%). La Campania è all'11,3%: qui brillano le province di Salerno (21,3%) e Avellino (19,3%), meno Benevento (13,3%), Caserta (9,5%) e Napoli (8%). Menzione speciale alla Sardegna che balza dal 9,9% del 2005 al 19,8% nel 2006. Al 68% di raccolta differenziata Novara, in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia più diligenti; seguono Verbania (66,4%), Asti (61,9%), Belluno (57,2%) e Rovigo (50,5%). Tra le città metropolitane il podio va a Reggio Emilia, con una differenziata al 46,8%, rincorsa da Padova (38,9%), Torino (36,7%); agli antipodi le posizioni di Messina, Catania e Taranto, rispettivamente con l'1,9%, il 6,3% e il 6,6%. Fra le grandi città, Milano si piazza all'ottavo posto (31,4%), Firenze al decimo (30,4%), Venezia al tredicesimo (23,5%), Bologna al quattordicesimo (20,5%), Roma al diciottesimo (16%), Genova al diciannovesimo (12,1%) e Napoli al ventiduesimo (8,9%).

RICICLO: 8 milioni di tonnellate di imballaggi avviati al recupero. L'incremento maggiore, tra 2005 e 2006, si registra per legno (+5,9%), alluminio (+5,3) e plastica (+6,5%), la frazione maggiormente avviata a recupero energetico, con un incremento di 2,5 punti percentuali, pari a 645.000 tonnellate.

DISCARICA: nel 2006 ci finisce il 47,9% dei rifiuti urbani, con una riduzione di 0,7% rispetto al 2005 (48,6%). La Lombardia é la più virtuosa: manda il 17% del totale dei rifiuti urbani prodotti in discarica, nonostante un incremento dell'11,5%, in parte ascrivibile all'aumento della produzione dei rifiuti (+3,8%). Sicilia, Molise e Puglia usano ampiamente la discarica (94%, 93% e 91%). Non distante il Lazio, con oltre 2,8 milioni di tonnellate smaltite e una percentuale pari all'85% di quanto prodotto; la sola città di Roma, nel 2006, ha smaltito in discarica 1,5 milioni di tonnellate, a fronte dei 2 milioni dell'intera provincia.

COSTI GESTIONE: nel 2005 il costo medio annuo pro capite è di 123,12 euro, dove il 48,8% va per i rifiuti indifferenziati, il 16,8% a raccolte differenziate, il 14,9% a spazzamento e lavaggio strade. Si va dagli 86,91 euro pro capite (comuni meno 50.000 abitanti) ai 144,22 euro (comuni più popolati).

fonte: lanuovaecologia.it

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