sabato 23 febbraio 2008

Grillo: napoletani, lo Stato vi ha violentato

Beppe Grillo, sabato 23, c'è il «Munnezza Day» in piazza Dante a Napoli. Lei e i meetup napoletani «amicidigrillo» state scalpitando da mesi...
«Sì, sarò sul palco a Napoli - spiega il comico genovese a Corrieredelmezzogiorno.it - Verrò per dire innanzitutto una cosa».
Cosa?
«Napoletani, come cittadino italiano, a nome degli italiani, vi chiedo umilmente scusa per il modo in cui siete stati derisi, raggirati. Questo perchè ciò che lo Stato italiano, le istituzioni, hanno fatto ai cittadini di quei territori non ha precedenti. È allucinante. E, a dire la verità, non so neanche se i campani le accetteranno queste scuse. Io non le accetterei, anzi andrei oltre. Dichiarando Napoli e la Campania terre indipendenti. Con un atto unilaterale, come il Kosovo».
Colpa solo della politica? Guardi che i clan napoletani e casertani...
«Ma per favore! L'emergenza non è un fatto casuale, va avanti da dieci anni, viene programmata, orchestrata dalle società per azioni, dalle banche, dai mille affari della politica corrotta. La camorra, invece, chiede silenzio per i suoi business non riflettori, altro che situazioni d'emergenza con i media mobilitati».

Sul blog lei parla di una deriva birman e cilena in Campania. Che significa?
«Semplicemente non mi capacito, guardando e riguardando le immagini della polizia che picchia i vecchietti a Savignano irpino (guarda). Ma come si fa?».
Il commissario ai rifiuti De Gennaro sta lavorando male?
«Non dico questo. De Gennaro ha ammesso alcuni errori sulle discariche, poi ha dato ragione alla gente. Piuttosto, l'intervento dell'esercito non mi pare un buon segnale. Fanno apparire la cosa come un problema di ordine pubblico»
Non lo è?
«Il problema è nei consumi, in una regolamentazione - a partire dalla grande distribuzione -, sugli imballaggi, sulla possibilità di eliminare gli involucri assolutamente inutili dei prodotti che consumiamo. E poi differenziare, differenziare, differenziare».
Assessore all'Ambiente in Campania ora è Walter Ganapini, ex presidente di Greenpeace Italia.
«È una persona seria. Ma ha bisogno di collaborazione»
Rutelli ha detto: niente soldi a Napoli per il turismo se prima non togliete i rifiuti
«Una roba pazzesca. Bisogna ripartire lasciando questo passato politico alle spalle, incominciando da Bassolino. E badate: non si tratta di rivoluzionare gli stili di vita, ma semplicemente di migliorarli».
Lei suggerisce di ripartire boicottando il Cip6, la quota che paghiamo con le bollette Enel che serve a finanziare chi produce energia da fonti rinnovabili «assimilate», cioè anche gli inceneritori?
«Certo, la quota vale circa il 7%. Io ho già cominciato. Se qualcuno vuole seguirmi può scaricare il volantino della campagna sul Cip6 sul mio blog. Il Cip6 è un tassa sui tumori. Serve a costruire inceneritori che ti termovalorizzano le cellule».

fonte: corriere.it

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