Torna la tempesta sulle Borse mondiali, che dopo le parole del presidente della Bce Jean-Claude Trichet da una parte e i negativi dati del mercato del lavoro americano dall'altra, hanno portato tutti i listini europei in pesante flessione con perdite comprese tra due e tre punti percentuali, bruciando ben 170 miliardi di capitalizzazione.
La Bce oggi ha infatti deciso di lasciare invariati i tassi d'interesse dell'Eurozona, ma secondo Trichet l'obiettivo sulla stabilità dei prezzi, ovvero di un'inflazione al 2%, sarà probabilmente raggiunto entro il 2010. Ora, l'istituto di Francoforte si attende però un rallentamento della crescita del Pil dell'eurozona, che sarà compreso fra l'1,1% e l'1,7%, ( da una stima precedente compresa tra l'1,5 e il 2,1%) e un aumento dell'Inflazione compreso tra il 3,4 e il 3,6% (contro una previsione tra il 3,2 e il 3,6%). Inoltre il presidente della Bce ha detto che il mercato ha preso "sul serio" le dichiarazioni delle autorità Usa circa su una politica del dollaro forte, mentre l'istituto di Francoforte si aspetta un calo dei costi delle materie prime e in particolare del petrolio. Infine secondo Trichet, a differenza delle grandi istituzioni finanziarie americane, "il settore bancario europeo finora non sembra aver risentito del suo livello di capitalizzazione".
Confortato da queste dichiarazioni, il dollaro è nuovamente salito fino a 1,43 nei confronti dell'euro, mentre il petrolio ha ripreso quota 110 dollari al barile. Tuttavia, dopo i positivi dati sulla crescita del Pil, negli Usa sono arrivati segnali allarmanti dal mercato del lavoro, perché le domande di sussidi di disoccupazione sono aumentate oltre le attese di 15 mila unità a quota 444 mila. Con il risultato che alla fine Wall Street ha chiuso con perdite molto pesanti: il Dow Jones in chiusura di seduta segnava un netto -2,99% e il Nasdaq un -3,20%.
Peggio di Piazza Affari, dove il Mibtel ha perso il 2,79% a quota 21.763 e l'S&P/Mib il 2,85% a 28.233 punti. I realizzi hanno colpito più pesantemente qui titoli industriali fortemente legati al ciclo economico, tuttavia delle quaranta principali società che compongono il listino milanese, nessuna è riuscita a salvarsi dai realizzi: la migliore è stata Snam Rete Gas che ha perso solo lo 0,9%. La peggiore di tutti è stata Italcementi (meno 6%), seguita a ruota da Stm (meno 5,5%) che nelle ultime sedute avevano registrato positive performance.
Mediaset (meno 5,3%) sconta le paure di una frenata della pubblicità, mentre Fiat (meno 5,1%) e Pirelli (meno 4,7%) quella di una contrazione delle vendite di auto. Tra i titoli minori va poi segnalato il rimbalzo di Amplifon (più 0,7%) che insieme a Banca Generali (meno 2,1%) entrerà a far parte dell'indice Star della Borsa Italiana, quello dedicato alle aziende attente alla governance, che si impegnano a garantire maggiori criteri di liquidità e trasparenza
fonte: repubblica.it
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venerdì 5 settembre 2008
Trichet e dati Usa affondano i listini
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