GLI INDICI - A Tokyo il Nikkei 225 ha lasciato sul terreno il 4,7%, a 13.099 punti; a Honk Kong l’indice Hang Seng è crollato del 5,4% a 23.469,46 punti. Più contenuto il calo della cinese Shanghai, che ha ceduto l’1,55%, mentre le piazze di Taiwan e Corea del sud (Seoul) oggi sono chiuse. A metà seduta l’indice principale dell’indiana Bombay, il Sensex 30, perde il 3,17%. Secondo alcuni analisti la caduta di Hong Kong è stata accentuata dai trader che hanno voluto defilarsi dal mercato per mettersi al riparo da possibili perdite prima della pausa dovuta ai festeggiamenti del capodanno cinese.
TERZIARIO IN CADUTA - Ieri l’Instutute for Supply Management ha riferito che l’indice sull’attività economica nel terziario a gennaio è caduto a quota 41,9 punti, dai 54,4 del mese precedente e ben sotto la media delle attese degli analisti. Quando si attesa sotto i 50 punti, l’indice Ism segna una contrazione dell’attività economica. Sempre ieri sono giunti dati negativi anche per Eurolandia: l’indice dei direttori di acquisto (Pmi) per il mese di gennaio è stato consistentemente rivisto al ribasso, a 51,8 punti dai 53,3 di dicembre e sotto la stima preliminare di 52,7. Ora è ai minimi da oltre tre anni.
RISCHI RECESSIONE - Usa ed Europa, secondo molti analisti, potrebbero essere ora accomunate da un periodo recessivo concomitante. Già sotto pressione dalla scorsa estate per l’ondata di insolvenze sui mutui ad alto rischio negli Usa - che son stati cartolarizzati e sparpagliati sul mercato dalle banche emittenti - il settore finanziario ha accusato un nuovo pesante contraccolpo per lo scandalo a Societe Generale. La banca francese ha riferito perdite per quasi 5 miliardi di euro, imputandole interamente a transazioni illegali compiute da un suo trader, Jerome Kerviel. Proprio ieri Kerviel ha dato per la prima volta la sua versione dei fatti alla stampa, e lo ha fatto per avvertire che non intende «fare da capro espiatorio a Societe Generale».
LE PIAZZE EUROPEE - Stavolta l’Europa sembra riuscire a non lasciarsi trascinare al ribasso, con le sue maggiori piazze finanziarie che fluttuano anttorno alla parità. A pochi minuti dalle alle 10.30 italiane a Londra il Footsie 100 guadagna lo 0,16%, a Parigi il Cac40 mette a segno un +0,08%, a Francoforte il Dax un +0,27%, a Milano il MibTel un +0,12% e a Madrid l’indice generale registra un +0,25%. L’euro cala a 1,4628 dollari, contro gli 1,4652 di ieri sera a New York. Per domani è attesa la decisione del Consiglio direttivo della Bce sui tassi di interesse, non si prevedono variazioni sul costo del danaro fermo da mesi al 4%. Ma sale l’attesa sul fatto che l’istituzione, nonostante i perduranti rischi inflazionistici, dovrà riconoscere un peggioramento delle prospettive di crescita economica anche per l’area dell’euro, spianando la strata a futuri possibili riduzioni dei tassi, comunque non attese prima del secondo semestre.
fonte: corriere.it
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