Il Tribunale amministrativo di Palermo accoglie il ricorso di Legambiente Sicilia e sospende in via cautelare l'attività venatoria autorizzata il 21 luglio scorso. Il 26 settembre l'udienza per discutere i proficlli di legittimità
Il Tribunale amministrativo di Palermo ha accolto il ricorso presentato da Legambiente Sicilia e ha sospeso in via cautelare l'attività venatoria autorizzata con decreto del 21 luglio 2008. Lo rende noto l'associazione ambientalista.
I profili di illegittimità sollevati dagli avvocati Antonella Bonanno, Nicola Giudice e Corrado Giuliano per Legambiente saranno discussi dal Tar nell'udienza del 26 settembre. "Il provvedimento del Tar Palermo riconosce la validità delle nostre argomentazioni - dicono gli avvocati Bonanno, Giudice e Giuliano - Siamo fiduciosi che esse saranno confermate anche nell'udienza di merito".
Sulla vicenda inteviene anche la Lav, Lega antivivisezione, che fa un appello ai cittadini siciliani. "Qualunque cittadino che, scoprendo un cacciatore nell’esercizio dell’attività venatoria (che non è solo lo sparare alla fauna ma anche “il vagare o il soffermarsi con i mezzi destinati a tale scopo o in attitudine di ricerca della fauna selvatica o di attesa della medesima per abbatterla”), ravvisi la violazione della sospensione della caccia in Sicilia, ha il diritto-dovere di denunciarlo subito alle competenti Autorità in quanto palese attività di bracconaggio".
fonte: lanuovaecologia.it




2 commenti:
molto intiresno, grazie
Si, probabilmente lo e
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