Ancora centinaia di fermi nella terzultima giornata del vertice sul clima di Copenhagen, mentre la conferenza entra nella sua fase più delicata e il premier danese Rasmussen ne assume la presidenza al posto del suo ministro dell'Ambiente danese, Connie Hedegaard. Un cambio spiegato con ragioni di protocollo ma al quale non sembrano estranee le critiche alla Hedegaard arrivate nei giorni scorsi dalle nazioni africane che l'accusavano di favorire nei negoziati i Paesi ricchi.
Il corteo. A metà giornata la polizia danese ha effettuato 250 fermi tra le persone scese nuovamente in piazza per manifestare davanti al Bella Center, sotto una fitta nevicata e con una temperatura bassissima. Tra questi anche una trentina di italiani.
Il corteo di ambientalisti si è mosso controllato da un gigantesco schieramento di polizia, arrivando a circa 300 metri dalla sede del vertice. In mattinata la polizia, tra cui anche molte unità cinofile, ha intercettato i manifestanti vicino alla stazione della metropolitana nei pressi della sede che ospita il vertice, chiusa in concomitanza con l'avvio dei lavori della Conferenza. Un tafferuglio tra agenti e circa trecento attivisti è scoppiato vicino alla stazione di Wrestad, a circa un chilometro dal Bella Center e ha innescato una carica della polizia, che poi ha arrestato decine di persone.
Gli agenti sono poi intervenuti con durezza usando lacrimogeni e manganelli nei confronti dei piccoli gruppi di manifestanti che non si sono allontanati cercando di raggiungere il Bella Center. Un operatore televisivo è stato ferito da una bottiglietta che, lanciata dallo schieramento dei manifestanti, lo ha colpito in pieno viso.
Circa 1200 manifestanti sono stati bloccati dalla polizia sulla strada che dal Bella Center conduce al centro di Copenhagen. Diversi cordoni di polizia hanno chiuso i manifestanti su tre lati, mentre il quarto lato è costituito da un canale. La situazione è comunque tranquilla: le forze dell'ordine si sono tolte i caschi e molti dei manifestanti cantano e ballano.
Una trentina di italiani fermati. Sarebbero una trentina gli italiani fermati stamattina dalla polizia danese durante le manifestazioni vicino al Bella Center. Tra questi anche il portavoce del gruppo italiano del movimento Climate Justice Action, fermato dalla polizia mentre era alla testa di un blocco di giovani vestiti di nero che si trovava al termine del corteo. Un altro italiano, Luca Tornatore, ricercatore universitario triestino attivo nelle reti alternative fermato ieri a Copenhagen, è stato condannato a quattro settimane di reclusione. Lo ha riferito Tommaso Cacciari, nipote del sindaco di Venezia, a sua volta fermato e rilasciato, venerdì scorso, sempre a Copenhagen, nel corso delle iniziative di protesta contro il vertice Onu sul clima.
Ministro Prestigiacomo bloccata tra la folla. La confusione intorno al Bella Center ha bloccato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, impedendole di entrare. Il ministro è stata a lungo in mezzo alla folla e nonostante siano state allertati organi istituzionali e di polizia nessuna autorità è intervenuta. Il ministro che ha annunciato una protesta formale.
Il cambio al vertice. Connie Hedegaard, ex ministro dell'Ambiente danese è stata sostituita alla guida del summit dal premier danese, Lars Loekke Rasmussen. E' stata la stessa "lady clima", che diventa commissario Ue al clima, ad annunciare il cambio della guardia ai delegati dei 193 Paesi presenti al meeting, spiegando che la decisione ha ragioni di protocollo, stante la presenza al summit di decine di capi di Stato e di governo.
fonte: repubblica.it
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mercoledì 16 dicembre 2009
Copenhagen, summit blindato presidenza al premier danese
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