mercoledì 16 dicembre 2009

Energia dalle pedalate Debutta la bici ibrida

C’è da dire che in ita­liano le hanno dato un nome davvero brut­to e complicato: bicicletta ibrido-elettrica a pedalata assistita ad emissioni zero. Green wheel suona decisamente meglio. Anche se poi, ovviamente, la semplificazione anglo­sassone non rende certo l'idea del piccolo gioiello che è stato presentato ieri a Cope­naghen: una bicicletta che riesce a trasfor­mare in energia elettrica le pedalate, racco­gliendo l'energia passiva (semplicemente le frenate). L'uovo di Colombo. Ovvero: un colpo di genio. Il colpo di Carlo Ratti, 38 anni di scienza italiana oggi al servizio del Massachusetts Institute of Technology di Boston.

«L’idea mi è venuta pensando alla Formula uno, ovvero al kers», dice il giovane professor Ratti spiegando che il kers altro non è se non l'acronimo (inglese) di un sistema di recupero dell'energia cinetica che si trova dentro le ruote e nel motore dei bolidi del­la Formula uno. Semplice no? No, ovviamente. Ma alla Ducati energia hanno capito subito che era il caso di dar retta a questo giovane professore italiano a capo di un team di una trentina di persone, età media trent’anni. «Sono entrata in con­tatto con loro grazie al ministero dell'Am­biente italiano», spiega Federica Guidi, si­cura — come direttore generale della Duca­ti — che nel giro di sei mesi il prototipo di questa bicicletta sarà disponibile sul merca­to a non più di mille euro. «A Copenaghen la bicicletta è un mezzo molto usato e noi dobbiamo prendere esempio da qui perché la lotta per la salvez­za del pianeta passa molto attraverso i nuo­vi stili di vita», ha detto Stefania Prestigia­como, che come ministro dell’Ambiente ha cofinanziato la realizzazione di questa bici­cletta elettrica.

Una bici tutta bianca con un grosso copri ruota rosso fiammante: è tutto lì dentro il marchingegno magico. Che consiste in bat­terie con un processore elettrico, sensori, un motorino e lo speciale mozzo, il cuore, che governa lo sforzo del motore. È dotato anche di sensori ambientali in grado di ot­tenere in tempo reale informazioni sull’in­quinamento urbano, sul traffico, sul tempo di percorrenza e, persino, sulle calorie bru­ciate durante la pedalata. Informazioni che vengono trasmesse in modalità senza fili sullo smartphone collocato sul manubrio. Ed ecco che la magica bici può avere in funzione anche un gps, oltre che stabilire se pedalare in modalità normale oppure turbo. Che dire? Provare per credere. Boris Johnson, sindaco di Londra, l'ha provata e ne è entusiasta.

fonte: corriere.it

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