1. Abitare in città fa bene o male all’ambiente?
Secondo uno studio americano vivere in città aiuta a essere più sostenibili, per esempio perché limita la necessità di usare l'auto. Non solo: i servizi (bus, posta, raccolta di rifiuti, allaccio alle reti) sono più efficienti e a minore impatto ambientale.
2. Qual è il maggior spreco di acqua che si fa in casa?
Gli inglesi dicono «If it' s yellow, let it mellow; if it' s brown, flush it down». Cioè: se è gialla lascia a galla, se è marrone tira lo sciacquone. In fondo al gabinetto finisce il 30% dell' acqua usata in casa. Per evitare sprechi basta lo sciacquone a doppio tasto.
3. Come si può diminuire l’impatto dei rifiuti?
Limitando l'acquisto di prodotti usa e getta: rasoi, tovaglioli di carta, pannolini, stoviglie di plastica. Il ministro francese dell'Ecologia ha messo una tassa di 90 cents su ogni chilo di stoviglie non riciclabili usate dai suoi compatrioti.
4. Esiste l’ecocompatibile anche nell’intimo?
C' è una linea di intimo equa e solidale: è nata a Novara nel 2006 e si chiama Made-in-No. Il cotone, biologico, è coltivato dalla rete di 800 produttori brasiliani Justa Trama, una coop di San Paolo produce il filato, gli artigiani novaresi fanno il resto.
5. Anche i bambini hanno un impatto ambientale?
Sì, fin dalla nascita. Anzi, ormai capita che un bimbo sia un grande consumatore già prima di venire al mondo, perché la sua attesa è un periodo di acquisti in quantità: spesso si comprano cose che servono pochi mesi e poi diventano rifiuti.
6. È vero che il microonde aiuta l’ambiente?
Il microonde è uno strumento molto efficiente e si calcola che utilizzi due terzi di energia in meno rispetto a un forno normale. Cucinare una volta su quattro con un microonde consentirebbe a ciascuno di noi di risparmiare 25 kg di CO2 all'anno.
fonte: corriere.it
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