Il governo ha dato via libera ai criteri per l'individuazione dei siti su cui potranno essere costruite le nuove centrali nucleari, e dei compensi da destinare ai territori che accoglieranno i nuovi impianti. Il Consiglio dei ministri ha approvato due schemi di decreti legislativi, uno sulla "localizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica e nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, nonché misure compensative e campagne informative". L'altro sul "riassetto della normativa su ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche".
I siti. Dove le centrali? Si saprà a marzo. Le aree idonee a ospitare le prossime centrali nucleari italiane - che verranno rese note dopo le prossime elezioni regionali - dovranno rispondere a "uno schema di parametri di riferimento relativi a caratteristiche ambientali e tecniche", come previsto dal decreto legislativo approvato. I siti che ospiteranno le centrali nucleari saranno "di interesse strategico nazionale" e come tali "soggetti a speciali forme di vigilanza e protezione", si legge nella bozza di decreto legislativo.
I parametri. Lo "schema di parametri" dovrà essere poi definito dal ministero dello Sviluppo economico, da quello dell'Ambiente e dei Trasporti su proposta dell'Agenzia del nucleare, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo stesso. In particolare, le caratteristiche ambientali riguardano "popolazione e fattori socio-economici, qualità dell'aria, risorse idriche, fattori climatici, suolo e geologia, valore paesaggistico, valore architettonico-storico, accessibilità".
Le caratteristiche teecniche. Le caratteristiche tecniche riguardano la "sismo-tettonica, distanza da aree abitate, geotecnica, disponibilità di adeguate risorse per il sistema di raffreddamento della tipologia di impianti ammessa, strategicità dell'area per il sistema energetico e caratteristiche della rete elettrica, rischi potenziali indotti da attività umane nel territorio circostante".
I compensi. Per quanto riguarda i compensi da destinare ai territori che ospiteranno le centrali nucleari, si tratterà di un beneficio economico su base annuale da corrispondere anticipatamente per ciascun anno di costruzione dell'impianto; l'aliquota è pari a 3.000-4.000 euro per ogni Mw sino ad una potenza di 1.600 Mw, "maggiorata del 20% per potenze superiori".
Benefici economici. "A pioggia" per le Province e i Comuni che ospiteranno i prossimi impianti ma anche per i Comuni limitrofi in un'area di 20 chilometri dal perimetro dell'impianto. Le imprese e gli abitanti delle zone in questione non avranno solo sconti nella bolletta elettrica ma anche in quella per i rifiuti urbani, per le addizionali Irpef e Irpeg e per l'Ici.
Le reazioni. Un piano "non fattibile e insensato", commenta il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che non vede "l'utilità di avventurarsi in un progetto con tecnologie che dobbiamo importare dall'estero". Mentre l'Italia dei valori ha presentato i quesiti per il referendum contro il nucleare: "Se il governo si adoperasse con la stessa determinazione per affrontare l'emergenza economica, occupazionale e ambientale - commenta Paolo Brutti, responsabile Ambiente del partito - forse la condizione di vita degli italiani non sarebbe così a rischio come lo è ora". Legambiente mette in guardia: "Con le compensazioni economiche arriva una maxi stangata per gli italiani" dice Stefano Ciafani, responsabile scientifico dell'associazione, riferendosi ai rimborsi e agli sgravi fiscali. "Da dove arriveranno questi soldi? Sarà una donazione di un benefattore? Il governo finalmente scopre le carte e svela la maxistangata causata dal ritorno dell'atomo in Italia: a pagare sarà come sempre Pantalone, con buona pace dell'alleggerimento delle bollette elettriche sbandierato nell'ultimo anno e mezzo dal governo". Intanto il Codacons invita il governo, "prima di individuare qualsiasi sito", a "testare i reattori di nuova generazione in grado di garantire sicurezza e ridurre la produzione di scorie".
fonte: repubblica.it
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mercoledì 23 dicembre 2009
Nucleare, sì alle nuove centrali In primavera la decisione sui siti
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