mercoledì 23 dicembre 2009

Nucleare, sì alle nuove centrali In primavera la decisione sui siti

Il governo ha dato via libera ai criteri per l'individuazione dei siti su cui potranno essere costruite le nuove centrali nucleari, e dei compensi da destinare ai territori che accoglieranno i nuovi impianti. Il Consiglio dei ministri ha approvato due schemi di decreti legislativi, uno sulla "localizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica e nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, nonché misure compensative e campagne informative". L'altro sul "riassetto della normativa su ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche".

I siti. Dove le centrali? Si saprà a marzo. Le aree idonee a ospitare le prossime centrali nucleari italiane - che verranno rese note dopo le prossime elezioni regionali - dovranno rispondere a "uno schema di parametri di riferimento relativi a caratteristiche ambientali e tecniche", come previsto dal decreto legislativo approvato. I siti che ospiteranno le centrali nucleari saranno "di interesse strategico nazionale" e come tali "soggetti a speciali forme di vigilanza e protezione", si legge nella bozza di decreto legislativo.

I parametri. Lo "schema di parametri" dovrà essere poi definito dal ministero dello Sviluppo economico, da quello dell'Ambiente e dei Trasporti su proposta dell'Agenzia del nucleare, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo stesso. In particolare, le caratteristiche ambientali riguardano "popolazione e fattori socio-economici, qualità dell'aria, risorse idriche, fattori climatici, suolo e geologia, valore paesaggistico, valore architettonico-storico, accessibilità".
Le caratteristiche teecniche. Le caratteristiche tecniche riguardano la "sismo-tettonica, distanza da aree abitate, geotecnica, disponibilità di adeguate risorse per il sistema di raffreddamento della tipologia di impianti ammessa, strategicità dell'area per il sistema energetico e caratteristiche della rete elettrica, rischi potenziali indotti da attività umane nel territorio circostante".

I compensi. Per quanto riguarda i compensi da destinare ai territori che ospiteranno le centrali nucleari, si tratterà di un beneficio economico su base annuale da corrispondere anticipatamente per ciascun anno di costruzione dell'impianto; l'aliquota è pari a 3.000-4.000 euro per ogni Mw sino ad una potenza di 1.600 Mw, "maggiorata del 20% per potenze superiori".

Benefici economici. "A pioggia" per le Province e i Comuni che ospiteranno i prossimi impianti ma anche per i Comuni limitrofi in un'area di 20 chilometri dal perimetro dell'impianto. Le imprese e gli abitanti delle zone in questione non avranno solo sconti nella bolletta elettrica ma anche in quella per i rifiuti urbani, per le addizionali Irpef e Irpeg e per l'Ici.

Le reazioni. Un piano "non fattibile e insensato", commenta il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che non vede "l'utilità di avventurarsi in un progetto con tecnologie che dobbiamo importare dall'estero". Mentre l'Italia dei valori ha presentato i quesiti per il referendum contro il nucleare: "Se il governo si adoperasse con la stessa determinazione per affrontare l'emergenza economica, occupazionale e ambientale - commenta Paolo Brutti, responsabile Ambiente del partito - forse la condizione di vita degli italiani non sarebbe così a rischio come lo è ora". Legambiente mette in guardia: "Con le compensazioni economiche arriva una maxi stangata per gli italiani" dice Stefano Ciafani, responsabile scientifico dell'associazione, riferendosi ai rimborsi e agli sgravi fiscali. "Da dove arriveranno questi soldi? Sarà una donazione di un benefattore? Il governo finalmente scopre le carte e svela la maxistangata causata dal ritorno dell'atomo in Italia: a pagare sarà come sempre Pantalone, con buona pace dell'alleggerimento delle bollette elettriche sbandierato nell'ultimo anno e mezzo dal governo". Intanto il Codacons invita il governo, "prima di individuare qualsiasi sito", a "testare i reattori di nuova generazione in grado di garantire sicurezza e ridurre la produzione di scorie".

fonte: repubblica.it

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