giovedì 10 dicembre 2009

Le città più verdi d'Europa In vetta Copenaghen

Copenaghen merita a tutti gli effetti di ospitare la conferenza delle Nazioni Unite sul clima. La capitale danese, infatti, è al primo posto dell'European Green City Index, la classifica delle città più verdi d'Europa stilata dall'Economist Intelligence Unit per conto della Siemens. La ricerca ha misurato le condizioni di sostenibilità ambientale in 30 grandi città del vecchio continente, assegnando ad ognuna un punteggio da 0 a 100. Per l'Italia è stata analizzata Roma, che si è piazzata al quattordicesimo posto con 62,58 punti. Sul podio insieme a Copenaghen altre due città del Nord: Stoccolma e Oslo. Fanalino di coda Kiev, che chiude la classifica a 32,33 punti.

La ricerca. Lo studio, presentato a margine del summit di Copenaghen, tiene conto di otto variabili: emissioni di anidride carbonica, energia, trasporti, acqua, qualità dell'aria, rifiuti e utilizzo della terra, costruzioni e politiche ambientali. La posizione di una città in classifica è data dalla media dei punteggi registrati nelle singole voci. Le otto categorie, a loro volta, si basano su trenta indicatori individuali di natura sia quantitativa che qualitativa. Il risultato è una fotografia abbastanza attendibile del livello di attenzione metropolitana all'ambiente, in grado di fornire indicazioni utili per misurare i risultati ottenuti e quanto ancora resta da fare.

Uno sguardo d'insieme. Nelle intenzioni di Reinhold Achatz, numero uno della Divisione Ricerche e Tecnologie della Siemens, lo studio deve servire a "supportare gli sforzi delle città a proteggere l'ambiente, fornendo dati il più possibile completi e standardizzati". "La nostra analisi - ha spiegato - dimostra che le capitali europee sono leader nella difesa dell'ambiente, con delle emissioni pro capite di anidride carbonica, ad esempio, inferiori rispetto alla media continentale". Tuttavia, restano aperte numerose sfide, tra cui la necessità di aumentare il peso delle fonti di energia rinnovabile. "Ad oggi - ha sottolineato Achatz - le fonti rinnovabili rappresentano soltanto il 7 per cento dell'energia totale. Una percentuale di gran lunga inferiore rispetto all'obiettivo del 20 per cento fissato per il 2020 dall'Unione Europea".
La classifica. Le prime tre classificate sono quindi tre città del Nord Europa: Copenaghen (con 87,31 punti), Stoccolma (86,65) e Oslo (83,98). Seguono Vienna, Amsterdam, Zurigo ed Helsinki. Decimo posto per Parigi e undicesimo per Londra. Roma, come detto, si colloca in posizione 14, più o meno a metà classifica, con un totale di 62,58 punti. Chiudono l'elenco centri dell'Est europeo: Belgrado, Bucarest, Sofia e infine Kiev.

La città più pulita in termini di emissioni di anidride carbonica è Oslo, mentre quella con l'architettura più green è Berlino. La capitale con l'aria più buona è Vilnius (Lituania), mentre il primato per il miglior utilizzo delle risorse idriche spetta ad Amsterdam. Per quanto riguarda i trasporti, Stoccolma è la città leader, ma se si parla di percentuale della popolazione che si sposta utilizzando i mezzi pubblici il testimone passa proprio all'ultima in classifica, vale a dire Kiev.

Roma, 14esima. Roma raggiunge i suoi migliori risultati nelle categorie "emissioni di anidride carbonica" ed "energia": due settimi posti dietro a città come Oslo, Stoccolma, Copenaghen e Zurigo. Nelle altre sei categorie, tuttavia, non compare mai tra le prime dieci posizioni, toccando il fondo con un ventitreesimo posto per quanto riguarda la "governance ambientale". Cattivi risultati anche dal punto di vista dei trasporti (diciottesima posizione) e dell'acqua (diciannovesima). Poco meglio (diciassetesimo posto) la gestione dei rifiuti e la qualità dell'aria. Infine, metà classifica esatta per quanto riguarda costruzioni ed architettura.

Di seguito, il commento degli autori della ricerca. "Malgrado l'assenza di industria pesante, Roma soffre di problemi come l'inquinamento e la congestione del traffico, che sono in gran parte dovuti alla struttura originale della città e al suo clima. Questi problemi, tuttavia, derivano anche da un politiche ambientali limitate"

fonte: repubblica.it

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