lunedì 26 novembre 2007

Codice, al via la riforma

Controlli potenziati, lotta alle ecomafie, Via con tempi certi e introduzione del principio "chi inquina paga". Il consiglio dei ministri ha approvato in seconda lettura lo schema di decreto legislativo correttivo al Codice ambientale/
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Più capacità di controllo senza burocrazia, inserimento dei principi comunitari di prevenzione, precauzione e del "chi inquina paga", tempi certi per la valutazione d'impatto ambientale. Cambia così il Codice dell'Ambiente. Il consiglio dei ministri ha approvato infatti, in seconda lettura, come prescrive la legge, su proposta del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio lo schema di decreto legislativo correttivo al Codice ambientale (dl 152/2006).

Il decreto correttivo, già approvato in prima lettura dall'esecutivo il 13 settembre scorso, aveva ottenuto i pareri positivi delle commissioni parlamentari lo scorso 24 settembre. Ora, entro venti giorni, si attende il nuovo parere delle commissioni parlamentari per consentire il definito varo del provvedimento da parte del Cdm.

«Con questo nuovo provvedimento - ha dichiarato il ministro Pecoraro Scanio - colmiamo una lacuna, inserendo finalmente nelle normative italiane alcuni punti fermi comunitari, quali i principi di precauzione e prevenzione e "chi inquina paga". Restituiamo così logica e trasparenza alle norme ambientali garantendo il controllo per rafforzare la lotta a illegalità ed ecomafie ma eliminando gli inutili appesantimenti burocratici per le imprese. È un passaggio importante di riforma delle normative nell'ottica dello sviluppo sostenibile».

Il testo, riferiscono dal ministero dell'Ambiente, «è il frutto di un lungo e costruttivo confronto con le regioni, il mondo dell'impresa, il sindacato e le associazioni ambientaliste, ha accolto numerose condizioni contenute nel parere delle commissioni parlamentari e della Conferenza unificata e ha recepito alcune indicazioni contenute nel recente parere del Consiglio di Stato».

Il correttivo interviene su due settori normativi importanti per le politiche ambientali, quali i rifiuti e le valutazioni d'impatto ambientale. «Il ministero dell'Ambiente pone così rimedio - afferma una nota - ad una riscrittura delle norme voluta dal precedente governo che ha provocato, tra le tante criticità, l'apertura di numerose infrazioni comunitarie nei confronti dell'Italia».

fonte: lanuovaecologia.it

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