L’avevano già preannunciato in sede Ua (Unione Africana) e ora l’hanno messo in atto. I 50 rappresentanti degli stati africani hanno bloccato il meeting di Barcellona dichiarando di non voler andare avanti con le trattative finchè i Paesi ricchi non prenderanno posizioni concrete nella lotta al taglio delle emissioni di gas serra.
L’atteggiamento degli africani sottolinea quindi ancora una volta la difficoltà dei paesi più poveri nei confronti delle posizioni prese da quelli industrializzati e ribadisce l’accusa per non aver ancora intrapreso politiche efficaci. La polemica è dura: “L’Africa è convinta che alcuni non prendano sul serio i colloqui”, ha denunciato Kabeya Tshikuku della delegazione della Repubblica democratica del Congo.
L’Ipcc ha ribadito che le nazioni industrializzate dovrebbero concretizzare l’impegno di tagliare le emission del 25-40% entro il 2020 se vogliono realmente limitare l’aumento della temperatura a due gradi.
Attualmente hanno sottoscritto l’impegno solamente Giappone e Norvegia mentre in Europa si parla di riduzioni del 30% e nel frattempo il pacchetto sul clima americano è ancora fermo in Senato nonostante Canada Russia e Australia si siano rivelate favorevoli a seguire le indicazioni dell’Ipcc.
fonte: rinnovabili.it
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mercoledì 4 novembre 2009
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