mercoledì 25 novembre 2009

Nuovi alberi per far respirare gli inglesi

Per fare la Gran Bretagna del futuro ci vuole un albero. Anzi qualcuno in più e precisamente l’equivalente per coprire 23mila ettari di territorio (più o meno 30mila campi da calcio). Solo comportandosi così nei prossimi quarant’anni sarà possibile ridurre l’emissione di CO2 del 10 per cento. Che alberi e foreste contribuiscano alla riduzione della CO2 – visto che la assorbono – è un dato ormai assodato e rimboschire un terreno è una pratica diffusa presso le aziende per compensare l’inquinamento prodotto. È la prima volta però che a una simile equazione ricorre uno Stato e che il ripopolamento di alberi è previsto entro i confini nazionali.

ALBERI BRITANNICI - Il progetto è stato lanciato dal Corpo Forestale britannico e ha ricevuto il sostegno del ministero dell’Ambiente per voce del segretario Hilary Benn. Il professor Read, a capo del comitato scientifico del Corpo Forestale, è convinto che la soluzione degli alberi sia tra le più efficaci per affrontare il cambiamento climatico: «Mentre molti provvedimenti per la riduzione della CO2 hanno effetti collaterali negativi, piantare alberi è una soluzione vantaggiosa per tutti». L’efficacia del verde anti inquinamento è dovuta non solo all’assorbimento diurno di CO2 ma anche all’utilizzo di legname per le costruzioni e all’impiego di biomassa per il riscaldamento che sostituiscono i combustibili fossili responsabili in larga parte del riscaldamento globale. «Inoltre - chiosa Read - gli alberi sono amati dalle persone». Non è ancora chiaro quali alberi verranno piantati: mentre alcuni chiedono a gran voce il rimboschimento esclusivamente con piante autoctone, secondo altri scienziati non deve essere scartata l’ipotesi di usare altri vegetali europei che abbiano efficacia maggiore sull’assorbimento di anidride carbonica.

VERDE EUROPEO - Se i sudditi di Sua Maestà riuscissero nell’intento aumenterebbero del 200 per cento il ritmo della riforestazione sul suolo nazionale degli ultimi anni. A progetto concluso, nel 2050, la Gran Bretagna risolleverebbe sensibilmente la percentuale di territorio coperto da boschi e foreste passando dall’attuale 12 per cento a un 16 per cento, dato comunque ben al di sotto della media europea che vuole il Vecchio Continente ricoperto per più di un terzo (37 per cento) da alberi. La situazione del verde britannico è tragica ma è in miglioramento rispetto al passato, quando - soprattutto a causa delle rivoluzioni industriale - aveva toccato il minimo storico del 5 per cento di territorio verde, circa un secolo fa. In Italia la situazione è migliore e le stime, anche se non condivise unanimemente, indicano nella forbice tra 6,5 e 10 milioni di ettari (sui 30 milioni disponibili) la percentuale di territorio occupato da boschi. Il record continentale spetta però alla Finlandia che può vantare un tasso verde del 74 per cento.

fonte: corriere.it

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