venerdì 20 novembre 2009

Kyoto, l'Europa ce la dovrebbe fare

L’Europa è sulla buona strada per centrare gli obiettivi del Protocollo di Kyoto al 2012. È quello che emerge dai dati dell’ultima relazione della Commisione Europea sui progressi degli Stati membri in termini di emissioni (vedi allegati). L’Europa dei 15 - dicono i dati elaborati dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) a partire dai numeri forniti dai vari paesi - riuscirà a ridurre le emissioni dell’8% entro il 2012 come prevede il protocollo firmato nella città giapponese.
Degli altri dodici Stati membri dell'UE, dieci hanno inoltre contratto impegni individuali nell'ambito del protocollo, che dovrebbero portare a una riduzione delle emissioni del 6 o 8% rispetto al livello dell'anno di riferimento.
L’Italia sarà tra quelli che forse ce la faranno: il nostro paese secondo le stime EEA riuscirà infatti a ridurre le sue emissioni entro il 2012 fino a 482,5 milioni di tonnellate, lo 0,2% in meno dell’obiettivo di 483,3 m.ni ton fissato dal Protocollo di Kyoto (-6,5% rispetto alle 516,9 m.ni ton del 1990).

Risultati che saranno ottenuti grazie alle politiche adottate e da adottare, ma anche grazie all'acquisto di crediti di emissione derivanti da progetti realizzati in paesi terzi, all'acquisizione di quote e di crediti nell'ambito del sistema UE di scambio delle quote di emissione (sistema ETS comunitario) e alle attività silvicole che assorbono carbonio dall'atmosfera.
Nel 2007 — ultimo anno per il quale sono disponibili dati completi — le emissioni di gas serra dell'UE-15 erano inferiori del 5% rispetto ai valori dell'anno di riferimento, a fronte di una crescita economica del 44% nello stesso periodo. Per l'UE27 nel suo complesso (che sconta il crollo dell’economia sovietica) le emissioni sono calate invece del 12,5%. L'Agenzia Europea dell'Ambiente stima inoltre che, nel 2008 le emissioni prodotte dall'UE15 si siano ridotte ulteriormente, fino a -6,2% rispetto a quelle dell'anno di riferimento, -13,6% per l'UE-27.

Al 2012, secondo la relazione della Commissione l’UE15 dovrebbe riuscire con le misure già messe in atto a raggiungere quota -6,9%, un'ulteriore riduzione del 2,2% si otterrebbe invece con i meccanismi di compensazione (CDM e JI) e lo scambio dei permessi ad emettere: nel complesso, dunque, le emissioni dovrebbero ridursi di circa il 9%. Una riduzione già sufficiente a superare il traguardo di Kyoto, cui andrebbero aggiunte altre voci fino ad arrivare a un -13,1%: un’ulteriore riduzione del 1,4% verrebbe dall'acquisizione di quote e crediti da parte degli impianti partecipanti al sistema ETS comunitario, un 1% da attività di afforestazione e riforestazione previste, e altre politiche e misure attualmente in discussione, dovrebbero abbattere le emissioni di un altro 1,6% una volta attuate integralmente.
Comunque tutti obiettivi non ancora acquisiti come potrebbe sembrare dal report, ma che richiederanno un serio ed immediato impegno da parte dei governi.

fonte: qualenergia.it

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