Per il segretario generale della Cisl l’impatto del pacchetto Ue sul nostro sistema produttivo potrebbe essere pesante. «Sarebbe ragionevole andare verso il 2020, ma graduando in base al momento»
"Il nostro sistema produttivo è già esposto rispetto ai concorrenti. Ora è in corso un tifone finanziario che ci rende ancor più deboli. Sommiamoci pure quest'altra faccenda e solo Iddio sa che può succedere". "Quest'altra faccenda", per il leader della Cisl Raffaele Bonanni è l'impatto del pacchetto Ue sul clima sull'economia italiana. In un'intervista al Messaggero, Bonanni sha piegato ieri che è necessario a suo avviso aprire una trattativa, "senza alzare la voce, ma con coerenza".
Il numero uno della Cisl punta il dito contro "l'imprevidenza" di una parte della classe dirigente del Paese, che sul piano del clima si è spinta "oltre". "Non sottovaluto l'esigenza di rendere più pulito l'ambiente - dice - ma non posso far finta di non sapere che siamo a livelli di uso dissennato di idrocarburi e relative emissioni alte, che non abbiamo lavorato a dovere e per tempo né sul fronte rinnovabili, né sul nucleare". "Sarebbe ragionevole andare verso il 2020, ma graduando in base al momento. Alleggerendo l'impatto. Se no, avremo guai seri"fonte: lanuovaecologia.it
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