Ecco i dieci candidati all'edizione 2008 del Premio ambientalista dell'anno. Si può votare entro il 15 novembre
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Stefano Brown
(Mantova, 1971)
È nato in Italia ma vive in Svezia, per la precisione a Helsingborg. E di mestiere fa il responsabile mondiale dell’ambiente e della responsabilità sociale per i negozi dell’Ikea. Ingegnere ambientale, ha già ricoperto questo ruolo per la sede italiana della catena. Poi è stato chiamato nella casa madre dove ha portato una filosofia nuova nel campo dell’efficienza, delle fonti rinnovabili e della mobilità sostenibile. La sua attività è una riprova di come una grande multinazionale possa incidere profondamente e in maniera positiva sui comportamenti e sugli stili di vita di milioni di persone in tutto il pianeta.
Aimée Pierrette Carmoz
(Bourgoin, Francia, 1929)
Ha scoperto Stromboli trentasette anni fa durante una vacanza di appena cinque giorni. E ancora oggi, a 78 anni, continua a dedicare la propria vita a questa splendida isola per la quale ha lasciato l’Alta Savoia. Una donna gentile e combattiva che partecipa alla vita pubblica proponendo la raccolta differenziata (ha fatto installare 80 compostiere in comodato d’uso), la diffusione dei prodotti ecologici, il volontariato nelle spiagge minacciate della privatizzazione, contestando la speculazione edilizia che prelude al turismo mordi e fuggi. Ma anche un’ambientalista rigorosa che vive insieme a 20 gatti e pratica uno stile di vita improntato alla sobrietà.
Antonio De Caro
(Bari, 1970)
Quasi sei chilometri di nuove piste ciclabili, introduzione (primo capoluogo di Regione) del bike sharing sul modello di Parigi e Barcellona, ecoincentivi per l’acquisto di biciclette. L’assessore alla Mobilità del Comune di Bari è un acceso promotore delle due ruote. Ma questa sua attenzione verso la bicicletta si inserisce in un programma più ampio, che punta a portare il capoluogo pugliese all’avanguardia in Europa grazie all’istituzione dei parcheggi di scambio, di navette gratuite verso il centro, della Ztl nel centro storico con 3 ettari di zona pedonale. Sono stati nominati inoltre i mobility manager aziendali mentre è in avvio la metropolitana Bari-San Paolo.
Giorgio Fanciulli
(Genova, 1954)
Dirige l’area marina protetta di Portofino dove affronta con competenza e rigore le difficoltà e lesfide della tutela del mare. Grazie a lui l’Amp di Portofino si è affermata come un modello gestionale multilivello: dalla programmazione ed esecuzione della ricerca scientifica alla proposta culturale nel segno di un turismo sostenibile che orienti al meglio la gestione del territorio. I risultati sono immediatamente evidenti a chiunque abbia la fortuna di visitare i fondali di questa area marina che ormai rappresentano uno degli habitat d’eccellenza per la ricerca naturalistica nei mari italiani.
Paolo Fanciulli
(Castelfranco di Sopra, Arezzo, 1961)
È il “padre” del pescaturismo in Italia, attività che Fanciulli ha lanciato nel ’92 al Parco dell’Uccellina (Gr) favorendo la conoscenza di quest’area protetta attraverso una costante attività didattica. Ma è anche uno dei più strenui difensori dell’ambiente marino attraverso una ventennale opera di vigilanza e denuncia contro il bracconaggio e la distruzione dei fondali. È soprattutto grazie al suo impegno che lo scorso anno tra Porto Santo Stefano e la foce dell’Ombrone, il fiume che attraversa l’Uccellina, è stato installato un sistema di dissuasori contro la pesca a strascico; un intervento che ha rappresentato una vittoria importante per la sua battaglia.
I parrocchiani di Nostra signora di Lourdes
e del SS. Nome di Maria a Caserta
Si chiamano don Michele Cicciarella, padre Adriano Bustreo, padre Pierangelo Marchi e don Antonello Iannotti. Sono alla guida di due comunità parrocchiali che dal gennaio scorso organizzano la raccolta differenziata in un quartiere di Caserta. Nei primi quattro mesi dell’anno avevano già selezionato 230 tonnellate fra bottiglie di plastica, lattine e carta, pari al 5% del totale. Considerando che in città la differenziata non va oltre il 7% gran parte del merito va a loro. Il riciclaggio dei materiali avviene in collaborazione con la Sri di Gricignano d’Aversa: un’alleanza tra volontariato e impresa, nata nel pieno dell’emergenza rifiuti.
Bruno Massi
(Serra de’ Conti, Ancona, 1945)
È l’esempio vivente della “piccola grande Italia”, un sindaco nato e cresciuto nel proprio territorio ma che riesce a guardare lontano. Con lui Serra de’ Conti, nel cuore delle Marche, punta all’eccellenza in campo ambientale. Questo sindaco si è distinto per il sostegno al biologico, ai prodotti locali e ai beni culturali. Grandi meriti anche nelle rinnovabili con il progetto di un impianto a biogas e l’impegno per la diffusione del solare. Ma la sua azione più importante riguarda i rifiuti: nel 2000 ha istituito un centro di raccolta, restituendo ai cittadini una parte della tassa in rapporto alla quantità d’immondizia avviata al recupero. Lo scorso anno ha lanciato il porta a porta, superando il 75% di differenziata.
Giuseppe Messina
(Sassari, 1958)
Si impegna da sempre nella società civile per la promozione dei diritti e della sostenibilità. Una passione che è riuscito a portare anche nella sua professione di poliziotto municipale, partecipando all’ideazione, negli anni ’90, del Nopa: il nucleo di protezione ambientale di Palermo, di cui oggi è commissario. In questi anni è sempre stato in prima linea contro il sistema malavitoso che interferisce nel ciclo dei rifiuti, ha combattuto in prima linea l’avanzata del cemento partecipando agli abbattimenti di Pizzo Sella e vigilando sulla pianificazione dei grandi centri commerciali. Insomma, un paladino dell’ambiente che esercita la propria professione con encomiabile coraggio.
Carlo Petrini
(Bra, Cuneo, 1949)
Nel 1989 è stato fondatore del movimento internazionale Slow Food e nel corso degli anni ha dato vita a diverse manifestazioni enogastronomiche come il Salone del gusto di Torino o Terra Madre che riunisce nel capoluogo piemontese migliaia di persone della rete mondiale delle comunità del cibo. Giornalista e sociologo, è già stato inserito nel 2004 dal Time Magazine fra gli “eroi del nostro tempo”. Con lui si candida uno dei più originali diffusori della cultura del gusto e della convivialità, difensore della produzione locale e dell’agricoltura di qualità anche grazie all’università di Scienze gastronomiche che opera da cinque anni a Bra (Cn).
Gabriella Zampilloni
(Roma, 1945)
Fare l’insegnante in Italia non è mai stato facile. Negli ultimi anni, visti i continui tagli e la confusione sulle riforme, è più difficile che mai. Per questo un’insegnante ambientalista, che si impegna nell’educare i propri alunni a esercitare la cittadinanza, coniugando lavoro sul campo, rapporto con il territorio e con le famiglie, rigore educativo e innovazione metodologica, merita di essere segnalata. Nella scuola media “Giorgio Perlasca”, nel quartiere Pietralata di Roma, organizza da quindici anni programmi educativi e giornate di volontariato: una candidatura “alla carriera” che vale a nome di tante altre insegnanti che come lei credono in una scuola capace di futuro
fonte: lanuovaecologia.it
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