Il Commissario Dimas prima di sbalordirsi dovrebbe rileggere il documento diffuso dalla commissione UE (non dal Governo Italiano) "Model-based Analysis of the 2008 EU Policy Package on climate change and renewables" che è stato reso noto solo a fine settembre, nonostante l'Italia chiedesse da mesi una verifica dei costi del pacchetto clima energia senza ottenere risposta.
Le valutazioni che abbiamo fatto sono tratte da quegli scenari preliminari utilizzati dall'UE per la valutazione dei costi e prendono in considerazione l'unica ipotesi che prevede il raggiungimento da parte del nostro Paese degli obiettivi del 20-20-20. Quella ipotesi parla di un costo di 181,5 miliardi fra il 2011 e il 2020 e di un costo annuo di 18,2 miliardi con un peso del 1,14% sul Pil.
Altre valutazioni, a costi minori, prevedono esplicitamente che l'Italia non raggiunga gli obiettivi. Ma se il nostro paese deve assumere un impegno e valutarne il peso economico deve ovviamente valutare quanto costa raggiungere l'impegno, non quanto costerebbe disattenderlo.
Ciò detto siamo pienamente disponibili ad un confronto sui dati di costo del pacchetto energia e credo che lunedì il Consiglio dei Ministri Ambiente Ue, in Lussemburgo, sarà l'occasione per fare chiarezza su questo fondamentale aspetto del provvedimento.
Si allega
tabella (pdf, 103 KB) diversi scenari costi. Si sottolinea che il primo scenario è l'unico che consente (quasi) all’Italia di centrare gli obiettivi del pacchetto 20-20-20.
Roma, 17 ottobre 2008
fonte: minambiente.it
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