Per gli esperti del gruppo di lavoro ministeriale nessuno degli otto siti gestiti dalla Sogin è idoneo a ospitare un deposito nazionale per i materiali radioattivi. Al termine di una fase di concertazione previste candidature dei territori. In mancanza si sceglieranno tre siti
I siti, ha evidenziato Scudieri, non sono idonei "per le loro caratteristiche morfologiche". Il gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dei ministeri per la Salute, per lo Sviluppo economico e per l'Ambiente, l'Apat e l'Enea e le Regioni Basilicata, Lombardia, Piemonte, Veneto, Marche e Campania, ha realizzato un documento in cui sono state indicate le caratteristiche di un'ipotetica struttura di ricerca e di deposito, e la procedura d'individuazione di un sito unico.
In particolare, il documento prevede, al termine di una fase di concertazione, candidature "spontanee" dei territori, in mancanza delle quali si provvede alla scelta di tre siti: su questo punto Scudieri non ha dato la sua approvazione.
Nel 2012 sarà realizzato il 51 per cento del programma di smantellamento dell'impianto Itrec-Enea di Trisaia a Rotondella (Matera), che sarà completato entro il 2019, con due anni di anticipo sulle previsioni del precedente piano industriale: le 64 barre di uranio irraggiato contenute nel sito, inoltre, entro il 2013 saranno stoccate in due contenitori cilindrici in acciaio in attesa di essere trasferite in un deposito nazionale. Lo hanno spiegato nella stessa occasione Gabriele Mazzoletti, direttore affari istituzionali della Sogin, la società di gestione degli impianti nucleari, e uno dei tecnici della società, Giuseppe Bolla.
fonte: lanuovaecologia.it
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