Lo spauracchio delle sanzioni, che sono calcolate fino a 12 miliardi entro i prossimi quattro anni, fa muovere l’esecutivo che tramite il suo ministro all’ambiente esprime la volontà di “intervenire con tempestività attivando in primo luogo quei meccanismi che erano previsti e che non sono stati applicati”
Il problema per l’esecutivo Berlusconi, e inevitabilmente anche per il ministero di Tremonti, è come evitare, o almeno ridurre, le sanzioni europee contro l’Italia, che quasi sicuramente andranno in vigore fin dal 2009. L’obiettivo fino al 2012 dovrebbe essere tassativo e quindi prevedere la riduzioni delle emissioni di oltre il 13%. Un impegno da non disattendere assolutamente, perché non raggiungere questo risultato costerebbe caro alla già dissestata economia italiana. Si parla di multe che potrebbero oscillare fra gli 8 e i 12 miliardi di euro in 4 anni. E l’intenzione del governo è quella di muoversi subito, mettendo in moto innanzitutto quei meccanismi che, come viene ammesso, erano stati già previsti, ma che invece non sono stati applicati. Così ha riferito per conto del governo il ministro Prestigiacomo in un’audizione oggi in Commissione Ambiente della Camera.
Ecco qui di seguito le linee guida del piano che il governo intende adottare per evitare o ameno schivare parte delle multe.
I quattro capitoli del piano salva-clima
Nel triennio 2007-2009, sono destinate al fondo rotativo (finalizzato all’erogazione dei crediti agevolati in sei settori) risorse complessive per 600 milioni di euro che possono muovere investimenti non inferiori a 3 miliardi di euro e fino a 6 miliardi. Dal 2009 partirà la contabilizzazione degli assorbimenti di carbonio con l’istituzione del registro dei serbatoi di carbonio agro-forestali, stimato in 10 milioni di tonnellate di carbonio l’anno. Per le migliori tecnologie e la riduzione delle emissioni nel settore energetico, industriale, trasporti, edile e servizi sono 361 progetti pilota nazionali per un valore di 780 milioni di euro co-finanziati dal ministero con 262 milioni. Infine 286 progetti di cooperazione internazionale in 48 paesi per un valore dei 650 milioni di euro, co-finanziati dal ministero con 280 milioni, realizzati prevalentemente da imprese italiane in attuazione di accordi bilaterali con i paesi in via di sviluppo.
fonte: rinnovabili.it
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