giovedì 16 ottobre 2008

Clima, accordo entro dicembre

La nuova bozza di conclusioni sul clima del Consiglio europeo di Bruxelles contiene un'apertura a Italia e Polonia che minacciano il veto pur di fermare i tagli alle emissioni di anidride carbonica e l'incremento di efficienza energetica ed energia rinnovabile contenuti nel pacchetto clima-energia. Nel testo diffuso dalla presidenza francese si riafferma l'obiettivo di un accordo al vertice di dicembre, ma si invita a lavorare nelle prossime settimane per "un'applicazione del pacchetto in un modo da tener rigorosamente conto del rapporto costi-benefici per tutti io settori dell'economia europe e per tutti gli Stati membri".
Il Consiglio europeo, si legge ancora nella bozza, conferma "l'impegno a onorare gli impegni ambiziosi assunti in materia di clima" e quindi riafferma l'obiettivo di un accordo a dicembre" sulle quattro direttive della Commissione su clima ed energia.

Ieri il presidente Sarkozy aveva definito "inaccettabile" il rivedere gli obiettivi fissati dalla Ue contro il cambiamento climatico. Riferito alla contrarietà italiana Sarkozy ha parlato di "motivazioni pertinenti". "Ma credo che abbiamo una responsabilità storica - ha continuato - che non si può rinviare a domani".

Poco prima il Consiglio europeo aveva diffuso una nota nella quale confermava "la propria determinazione a mantenere gli impegni ambiziosi che ha preso in materia di politica del clima ed energetica. In questo contesto riafferma l'obiettivo di arrivare in dicembre, in stretta associazione con il Parlamento europeo, ad un accordo sulle quattro proposte legislative della Commissione".

Diversa, invece, la tesi italiana. Che parte dalla crisi economica e chiede che se ne tenga conto. "Gli impegni che la Ue si era data sotto presidenza tedesca oggi si confrontano con una crisi nella quale siamo. Non crediamo che questo sia il momento per andare avanti da soli e fare i don Quichotte" spiegava ieri Silvio Berlusconio che chiedeva di rinviare il pacchetto clima anche perché "i maggiori produttori di C02 che sono Stati Uniti e Cina sono assolutamente negativi sul fatto di aderire alla nostra azione".

Il provvedimento 20-20-20, nella sua definizione originale, obbliga l'insieme dell'Unione a raggiungere entro il 2020 un taglio delle emissioni di CO2 del 20%, ad incrementare efficienza energetica ed energia prodotta da fonti rinnovabili di un altro 20% e ad aumentare al 10% la quota di biocarburante utilizzata per l'autotrasporto.

fonte: repubblica.it

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