È tutto iniziato con Van Gogh e un podologo. Jonathan Singer, di mestiere podologo a Bayonne, nel New Jersey, scopre un giorno il pittore dei girasoli. Poi vede i fiori di Brueghel il giovane. Allora va a comprare tre orchidee. E le fotografa. È l'inizio di una grande passione che porta Singer nei sancta santorum della botanica mondiale. Fino ad arrivare alla realizzazione di un volume di immagini fra arte e scienza che ha rivoluzionato la botanica. Per la prima volta infatti un fotografo è riuscito a competere con l'illustrazione naturalistica dando alle sue fotografie - tassonomicamente perfette - la precisione essenziale allo studio.
Le immagini dei fiori sorgono da uno sfondo nero in un'esplosione di colore e di dettagli davvero straordinaria. Il risultato è Botanica Magnifica, un'opera la cui edizione originale, in cinque volumi, è realizzata in dieci copie, la prima delle quali è custodita nella Smithsonian Institution.
"Double elephant" è il termine tecnico del suo formato, raramente usato per via delle misure eccezionali, 100 per 75 centimetri, un omaggio al celebre Birds of America, di Audubon. Recentemente un collezionista giapponese si è assicurato la seconda delle dieci copie per la cifra di 2,5 milioni di dollari.
Il lettore comune non dovrà sborsare altrettanto per procurarsene un esemplare: i 180 euro dell'edizione pubblicata in Italia da Jaca Book rappresentano una cifra alta per un libro, ma adeguata alle 364 pagine in folio 30 per 38 e cofanetto che racchiudono le immagini di sorprendente bellezza di queste piante. "Chiarezza e umiltà" sono le doti invocate dall'autore che riescono a produrre la magia delle emozioni inattese.
Dopo aver fotografato le tre orchidee in tre singoli scatti, Singer le fa vedere a uno dei massimi esperti dell'Orto Botanico di New York, il Curatore delle collezioni in serra. È stato così che Marc Hachadourian è diventato il curatore del volume di Singer e, insieme a lui, John Kress, all'epoca alla presidenza del dipartimento di botanica dello Smithsonian Institute, a Washington.
L'illustrazione botanica viene fatta risalire agli erbari, i primi essendo stati compilati da Teofrasto nella Grecia antica e da Dioscoride più di tre secoli dopo, al tempo di Nerone. Dopo di loro la scienza naturalistica deve aspettare la metà del Cinquecento per vedere il capolavoro rinascimentale di Aldrovandi, il suo Erbario dipinto che ispirerà Linneo, a cui Singer ha dedicato il suo Tulipae hortorum conservato a Stoccolma, all'Accademia delle Scienze. Il 700 vede nuovi artisti in Buffon e Redouté, che dipinge le rose e le rarità botaniche dell'imperatrice Giuseppina nei giardini della Malmaison.
Diviso in cinque grandi sezioni, Botanica Magnifica è anche un repertorio delle specie in pericolo: "Orchidacee" prende in esame la grande e famosa famiglia di piante, "Florilegio" si ispira alla complessità colori e modelli che il fiore può assumere, "Proteus", in omaggio al mitico multiforme dio marino, illustra le forme evolutive di adattamento al contesto vitale. Le ultime due sezioni sono un tributo alla famiglia dello zenzero e una raccolta di piante e fiori meravigliosi e bizzarri dalla collezione di studio del Museo di storia naturale dello Smithsonian.
Siamo alla Wunderkammer, alla natura che non conosce frontiere e non mette limiti alla stravaganza della sua immaginazione. In questa sezione vi sono specie rare e alcune finora mai descritte: una miscela di forme e colori impensabili. È il cuore del libro, che vede il suo motore in un uomo armato di una Hasselblad digitale e di una passione gioiosa e profonda.
fonte: repubblica.it
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lunedì 2 novembre 2009
Così la fotografia digitale svela la memoria delle piante
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