lunedì 6 ottobre 2008

Biodomenica

Si è svolta in quaranta piazze d’Italia la nona edizione della Biodomenica. L’iniziativa di Aiab, Coldiretti e Legambiente ha sottolineato quest'anno il contributo del biologico alla riduzione delle emissioni climalteranti. Con un occhio al portafoglio

Il biologico scende in piazza per aiutare il clima e il portafoglio. Ieri, in una quarantina di città di tutta Italia, si è svolta la nona edizione della Biodomenica, all'insegna dello slogan: "Col biologico meno inquinamento e prezzi più stabili".

Promossa dall'Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab), Coldiretti e Legambiente, l'iniziativa ha costituito un punto di incontro con i cittadini per acquistare i tanti prodotti bio direttamente dai produttori, ma anche per scoprire che l'agricoltura bio fa bene all'ambiente: consente un risparmio energetico di quasi il 50% e una riduzione delle emissioni del 30%. A questo va aggiunto che l'inflazione sui prezzi è minore rispetto ai prodotti convenzionali.
Secondo una ricerca condotta negli Usa dal Rodale Institute e della Cornell University, un campo coltivato ad agricoltura biologica trattiene fino a 6 volte in più la quantità annua di carbonio per ettaro rispetto al campo convenzionale. "Occorre sfatare il mito che il biologico sia caro, perché si è notevolmente ridotta la forbice di prezzo con i prodotti convenzionali" ha detto il presidente dell'Aiab, Andrea Ferrante, aggiungendo che "nella vendita diretta, per quanto riguarda soprattutto l'ortofrutta ormai non c'é più alcuna differenza".
Queste produzioni infatti, essendo meno dipendenti dal petrolio e dalle relative oscillazioni di prezzo, hanno costi più stabili. "Mangiare biologico made in Italy è un'opportunità in più che l'agricoltura offre ai cittadini che vogliono fare acquisti eco sostenibili", ha affermato il responsabile ambiente della Coldiretti, Stefano Masini che ha ricordato la necessità affinché in Europa venga introdotto il marchio del biologico italiano per consentire scelte consapevoli.

Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ha infine sottolineato anche il fatto che la produzione bio è rispettosa della biodiversità ed è legata ai territori di produzione. "Oltre a non contaminare i suoli per l'assenza di pesticidi chimici - ha detto Cogliati Dezza - grazie alla varietà colturale contribuisce al mantenimento dello stato di salute del territorio e richiede minori consumi d'acqua".

fonte: lanuovaecologia.it

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