TONFO DI UNICREDIT - A Piazza Affari sono i titoli bancari a sopportare le maggiori perdite. In prima linea ci sono Unicredit (più volte sospesa al ribasso e riammessa) che è arrivata a segnare un calo teorico del 14,23% a 2,29 euro e Intesa (-8,8% a 2,78 euro, il prezzo del 2004). In forte rosso anche Unipol (-8,2%), Ubi Banca (-8,2%), Mps (-6,4%), Generali (-6,4%). Malissimo anche i telefonici con Telecom (-9,1% a 75 centesimi) e Fastweb (-8,7% a 13,1 euro) e gli energetici con Tenaris (-10%), Eni (-9,3%), Enel (-8,1%), Saipem (-7,9%). I titoli che perdono meno sull’S&P Mib sono Finmeccanica (-3%), Italcementi (-3%) e Parmalat (-3,1%). Sul generale a picco Erg (-11%), Banca Italease (-9,4%), Saras (-8,6%), Edison (-8,4%), Tiscali (-8,5%). .
NAPOLITANO - Sulla crisi finanziaria interviene il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tutti devono avvertire la responsabilità di «non alimentare l'allarmismo» ha detto il capo dello Stato, parlando parlando al Quirinale per la Giornata dell’Informazione e richiamando anche il dovere degli operatori dell'informazione a rappresentare con senso di misura una situazione «pesante che presenta rischi per tutti, anche per l'Italia».
BOT - Il Tesoro nel frattempo comunica che, «date le attuali circostanze di mercato e al fine di accogliere la domanda aggiuntiva dei risparmiatori italiani per i titoli di Stato emersa nelle ultime giornate, il quantitativo offerto venerdì in asta del Bot 3 mesi (scadenza 15/01/2009) viene innalzato da 4.000 a 6.000 milioni di euro. I Bot a 3 e 12 mesi assegnati dal Tesoro registrano intanto rendimenti in drastico calo e domanda sostenuta; quelli trimestrali sono stati collocati con un rendimento lordo semplice del 2,354% (-1,874 punti rispetto all'asta precedente), ai minimi dall'ottobre del 2005. In forte calo anche quelli annuali: il buono a 12 mesi ( che scade il 15/10/2009) è uscito con un rendimento lordo del 3,062%, in flessione di 1,244 punti rispetto all'asta del mese precedente, ai minimi da aprile 2006. Gli importi emessi, 6 miliardi per ciascuno dei due prestiti, sono stati interamente assegnati a fronte di una domanda 11,982 miliardi per i trimestrali e 9,521 per gli annuali.
EURIBOR - Calano intanto, anche se in maniera contenuta, i tassi interbancari in euro. L'Euribor a tre mesi è sceso infatti al 5,38% dal precedente 5,39%, mentre quello ad un mese è passato al 5,12% dal 5,13% ed infine l' Euribor ad una settimana si è attestato sul 4,63% contro 4,79% precedente.
NIKKEI A -9,6% - A condizionare negativamente le Piazze europee, oltre a Wall Street, la seduta odierna delle Borse asitiache. Tokyo in caduta libera, con il Nikkei che ha chiuso a -9,6%: si tratta della peggiore performance degli ultimi 21 anni. Durante la seduta l'indice è è arrivato a perdere il 10,87% (-995,60 punti, a 8.161,89).
MAXI INIZIONE DI LIQUIDITÀ - La Banca del Giappone (Boj) ha annunciato un'ulteriore iniezione di 3.500 miliardi di yen (26 miliardi di euro) nel sistema bancario del Paese, per far fronte alla mancanza di liquidità. La Boj aveva già immesso in giornata 2.000 miliardi di yen (15 miliardi di euro) a seguito del crollo della Borsa di Tokyo (oltre il -10%), per un totale di 41 miliardi di euro. È l'iniezione di liquidità più ingente fatta dalla Boj in un solo giorno dall'inizio della crisi finanziaria mondiale, ed è il diciottesimo giorno consecutivo che la Banca del Giappone interviene in questo modo sul mercato. Il Giappone, quest'anno presidente di turno del G8, è pronto inoltre a convocare una riunione straordinaria del club delle grandi potenze mondiali se nelle riunioni del G7 delle finanze che si terrà in giornata a Washington non emergeranno soluzioni per fare fronte alla crisi dei mercati finanziari. Lo ha annunciato il premier giapponese Taro Aso.
LE ALTRE PIAZZE - Tutti in territorio negativo gli altri mercati asiatici. La Borsa di Sydney ha chiuso la sessione odierna con una pesante perdita, seguendo l’onda lunga del panico che sta accompagnando la crisi finanziaria mondiale. L’indice S&P/ASX 200 ha perso 360,2 punti, pari all’8,34 per cento, scendendo a 3.960,7 punti, il suo più basso livello da cinque anni in qua. Non va meglio per la Borsa di Manila, che ha chiuso lasciando sul terreno l’8,3%. Bombay ha aperto la seduta odierna con una perdita del 7,9%. Anche in India, come in tutte le piazze asiatiche - fa eccezione l’Indonesia che ha sospeso le contrattazioni - prevale il panico per la crisi finanziaria mondiale. Seduta pesante a Hong Kong. L'indice Hang Seng ha chiuso in pesante ribasso e ha lasciato sul terreno il 7,19% a 14.796 punti. Unica eccezione l’Indonesia: il presidente della Borsa di Giacarta ha dichiarato che le contrattazioni sono sospese a tempo indeterminato «per evitare il panico» dopo il nuovo crollo del Dow Jones. Le autorità indonesiane prevedevano di riaprire il mercato venerdì mattina, dopo averlo sospeso mercoledì. Ma all’ultimo minuto i dirigenti hanno cambiato idea dopo che le Borse asiatiche hanno registrato crolli all’apertura. La Borsa di Shanghai ha chiuso le contrattazioni con l'indice principale in calo del 3,57% a quota 2000,57 puntifonte: corriere.it
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