Per la prima volta sono stati adottati strumenti e parametri uniformi (quelli stabiliti dall'Organizzazione mondiale della sanità) per fornire un quadro omogeneo del fenomeno in Italia. Lo studio, cui hanno partecipato 18 regioni (tutte tranne Lombardia e Trentino), è stato condotto da 1.028 operatori del servizio sanitario nazionale, che hanno misurato peso e altezza di quasi 46 mila bambini della terza classe primaria (la ex terza elementare) di 2.610 scuole. Circa 46.500 I genitori intervistati, 1.500 gli insegnanti coinvolti.
L'indagine ha evidenziato come il 35,9% dei bambini analizzati sia sovrappeso o obeso (rispettivamente 23,6% e 12,3%), con grandi differenze da regione a regione e tra Sud e Nord Italia: la maglia nera va alla Campania, dove un piccolo studente su 2 (il 49%, quasi 200 mila bambini) presenta disturbi fisici legati a un'errata alimentazione. Seguono Molise, Calabria e Sicilia (42%), Basilicata e Puglia (39%).
D'altra parte, agli ultimi posti e quindi con una corretta proporzione peso-altezza, si classificano la Valle d'Aosta (23%), il Friuli-Venezia Giulia (25%), la Sardegna (26%) e il Piemonte (27%).
L'indagine punta il dito sulle cattive abitudini alimentari, da imputare anche alla negligenza dei genitori: dalle interviste è emerso infatti che l'11% dei bambini non fa colazione la mattina, il 28% la fa in maniera non adeguata, l'82% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante (con snack ipercalorici e pieni di conservanti), il 23% non consuma quotidianamente frutta e verdura.
Se si aggiungono la scarsa attività fisica (solo 1 bambino su 10 svolge sport in modo adeguato per la propria età), comportamenti sedentari (1 ragazzino su 4 guarda la tv per 4 ore o più al giorno e 1 su 2 ha la televisione in camera), la sottovalutazione del problema da parte dei genitori e le responsabilità delle scuole (solo il 12% prevede la distribuzione di alimenti sani), il fenomeno acquisisce facilmente le dimensioni denunciate dalla ricerca.
"Oggi parlare di bambini sovrappeso o obesi vuol dire affrontare il quadro generale della salute della popolazione italiana del futuro: l'obiettivo già raggiunto è aver dato coscienza di un problema, perchè in italia l'obesità non è ancora percepita come malattia ed è invece una patologia che ci impone un cambiamento del modo di vivere", ha commentato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, annunciando future iniziative con i pediatri di famiglia e nelle scuole per diffondere la cultura di una corretta alimentazione tra i più giovani.
Per i professori Carlo Cannella e Giorgio Calabrese, due dei più famosi nutrizionisti italiani, il fenomeno non è un'emergenza, ma certo un problema da non sottovalutare. Secondo Cannella "bisogna rivedere quantità e qualità dell'alimentazione e diminuire la sedentarietà fisica, riconsiderando anche le nostre abitudini mediterranee: frutta, ortaggi, cereali e legumi, poca carne, pesce, olio extravergine. Si dimostra affetto ai figli quando non gli si dà cibo e si va a fare una passeggiata e - conclude - è meglio un libro della playstation".
Calabrese, quindi, propone la dieta giusta giornaliera per un bambino di circa 10 anni: "A colazione non deve mai mancare il latte, accompagnato da fette biscottate e marmellata, frutta fresca anche spremuta. A metà mattinata va bene uno yogurt alla frutta o un cracker, a pranzo una giusta quota di pasta e proteine (alternando formaggio e uova, pesce e carne) con verdure cucinate in modo intrigante e frutta di stagione anche già tagliata. Nel pomeriggio fette biscottate con marmellata o miele".
"A cena - dice ancora il nutrizionista - specie d'inverno, legumi, minestre, passate, riso o patate. Si può mangiare anche la pizza, magari una volta a settimana. Come dolce una torta alla frutta di stagione o con frutta secca. Le merendine - conclude Calabrese - non sono essenziali, ma non le demonizzo".
fonte: repubblica.it
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